Draghi: pronti a interventi straordinari

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FRANCOFORTE — Prima devono agire i governi, poi la Bce. La Banca centrale europea annuncia, ma senza dare una data e senza precisare i contenuti, un programma di azioni straordinarie a sostegno dell’euro, come l’acquisto di titoli dei Paesi più in difficoltà , Spagna e Italia. I mercati si aspettavano di più, reagiscono male alle spiegazioni del presidente di Eurotower Mario Draghi che in sostanza rinvia alle prossime settimane ogni intervento, dopo aver acceso molte attese con l’impegno preso una settimana fa a Londra di fare tutto il necessario per salvaguardare la stabilità  dell’euro. Le Borse virano in negativo, con Milano e Madrid in caduta libera, l’una del 4,6% e l’altra del 5,16% e gli spread schizzano in alto: per i Btp decennali il rendimento torna al 6,33% mentre il differenziale con il Bund tedesco di uguale durata si allarga a 507 punti base dopo essere sceso in mattinata fino a 439 punti. Più ampio lo spread dei Bonos spagnoli a quota 582 punti mentre anche l’euro si indebolisce calando sotto 1,22 dollari. Reagiscono negativamente anche i listini delle altre piazze del Vecchio continente e di Wall Street. 
In particolare Parigi cede il 2,68%, Francoforte il 2,20% e Londra, lo 0,88%: complessivamente hanno bruciato 88 miliardi di capitalizzazione, 14,2 solo Piazza Affari. Intanto Standard & Poor’s conferma la tripla A e l’outlook «stabile» per la Germania. 
«Non abbiamo fatto passi indietro», molte cose dette a Londra sono state riportate nel documento approvato ieri dal consiglio direttivo, «che unanimemente si è impegnato a sostenere l’euro» a fronte di spread in alcuni casi «inaccettabili», dice Draghi spiegando che l’impegno ad agire con operazioni non standard sul terreno dell’acquisto dei bond sul mercato secondario è stato approvato con un’unica voce discorde. Certo, precisa, si tratta per ora solo di una possibilità  che richiederà  un lavoro di riflessione e di studio per disegnare le nuove misure. E si tratta soprattutto di un’azione che richiede la prioritaria azione dei governi. «Ancora nessun Paese ha chiesto l’intervento del Fondo salva Stati», Efsf o Esm che sia, spiega insistendo sulla necessità  che i governi approvino prima le regole su tale intervento, che comprendono la condizionalità . Insiste molto Draghi sulla condizionalità  che varrà  anche per l’Italia nel caso chiedesse lo scudo antispread. «Le azioni dei governi sono essenziali per ristabilire» una corretta trasmissione della politica monetaria che «non può riempire il vuoto» rappresentato da squilibri nei conti pubblici o nella discesa della competitività  L’ex governatore di Bankitalia torna sull’irreversibilità  dell’Euro. «Vuol dire che c’è e ci sarà  sempre. E’ inutile quindi scommettere contro la moneta unica che è qui per durare». Fra le altre opzioni che la Bce sta studiando, accanto agli interventi sui mercati dei titoli di Stato, c’è la possibilità  di riprendere i maxi prestiti alle banche (Ltro) e la revisione delle garanzie chieste alle banche in cambio di liquidità . Nulla di fatto ieri sui tassi, fermi allo 0,75%: «Ne abbiamo discusso ma abbiamo deciso che non era il momento» dice Draghi che sollecita i Paesi dell’eurozona ad andare avanti con le riforme strutturali e il riequilibrio dei bilanci «con determinazione e in modo rapido». La crescita dell’economia europea, avverte infine, resterà  «debole» anche per via delle continue tensioni sui mercati finanziari e del clima di incertezza. Per l’economia, il principale motivo di preoccupazione è «l’elevata disoccupazione».


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