Dopo le Pussy Riot rischia Kasparov

Loading

Ma in ogni caso la Chiesa ortodossa un risultato l’ha ottenuto: ha consolidato nel corpo dell’opinione pubblica l’idea dell’intoccabilità  dell’istituzione, e della “diabolicità ” di chi contesta. Non a caso proprio nel giorno della sentenza, venerdì, è passata quasi del tutto inosservata la notizia di un pope che ha ucciso due operai addetti alla manutenzione stradale alla periferia di Mosca, investendoli con la sua lussuosa Mercedes e fuggendo poi dalla scena dell’incidente – probabilmente ubriaco. Mentre ancora permane (non sparirà  tanto presto) l’eco dei clamori suscitati dal processo, Mosca si prepara intanto per un altro “caso” destinato a far rumore per la notorietà  del protagonista: Garry Kasparov, già  campionissimo di scacchi e da qualche anno portabandiera (e tra i principali finanziatori) dell’opposizione radical-democratica in qualità  di presidente del Congresso Civico Panrusso, che riunisce diversi gruppi e movimenti. Fermato venerdì dalla polizia, insieme a una cinquantina di persone, fuori dal tribunale distrettuale di Khamonichevsky dove era in corso la lettura della sentenza Pussy Riot, Kasparov avrebbe morso un agente a una mano: quanto basta, secondo la legge, per condannarlo a 5 anni di carcere per aggressione a un pubblico ufficiale. La faccenda rasenta la farsa: Kasparov nega di aver morso chicchessia, sostiene che a mordere il poliziotto è stato uno dei cani in dotazione agli agenti e preannuncia di voler denunciare la polizia moscovita per arresto illegale. Gli inquirenti replicano annunciando un’inchiesta e un confronto scientifico tra l’impronta dentaria dell’ex campione, quella dei cani e i segni sulla mano dell’agente ferito. Ci sarebbe di che ridere: ma, se si andrà  fino in fondo, Kasparov rischia di passare davvero parecchio tempo dietro le sbarre e un po’ tutto il movimento di opposizione, già  diviso e incerto, si troverà  in una situazione ancor più difficile. Uno alla volta, infatti, parecchi personaggi-simbolo del movimento si stanno trovando nei guai – o comunque scadono nell’opinione pubblica – per le cause più diverse: Navalny per le sue attività  non sempre chiare di consulente aziendale, Sobchak perché è troppo glamour , Udaltsov perché è troppo comunista, Kasyanov, Nemtsov e Ryzhkov perché sono troppo liberali (e troppo legati all’odiatissima era eltsiniana), Prokhoro v perché è troppo ricco e troppo amico del Cremlino; ancora, lo scrittore Akunin perché troppo snob e “perbene”, il gruppo artistico Vojna (e la sua diramazione punk-femminista Pussy Riot) perché troppo provocatori; e adesso, anche il portavoce che morde i poliziotti. In un simile quadro, passano purtroppo in secondo piano le opportunità  positive che si presentano, come le dimissioni finalmente imposte a Vladimir Strelchenko, da molti anni sindaco di Khimki, città -satellite di Mosca. Strelchenko era accusato di corruzione e di aver fatto perseguitare e attaccare fisicamente (con conseguenze gravissime) gli attivisti e i giornalisti che si battono contro la costruzione di un’autostrada nella foresta ai margini della città . Nelle elezioni che si terranno in autunno per sostituirlo, potrebbe avere buone chance la giovane Evgenija Chirikova, leader di quegli stessi attivisti: ma con un’opposizione così divisa è probabile che finisca per lasciar perdere.


Related Articles

Stati Uniti, i deputati votano su Siria e genocidio armeno: «Sanzioni alla Turchia»

Loading

Siria. I deputati statunitensi votano quasi all’unanimità due mozioni: con una chiedono restrizioni finanziarie ai responsabili “del bagno di sangue siriano”, con l’altra riconoscono il genocidio armeno

«Love under apartheid»: Israele non ama l’amore

Loading

Nella condizione di Randa e Maher sono centinaia di famiglie, migliaia di persone se si contano anche i figli, il più delle volte separati dai padri residenti in Cisgiordania e che non possono unirsi alla famiglia in Israele.

La Nord Corea sfida ancora gli Usa Turista condannato ai lavori forzati

Loading

 Washington chiede l’immediata liberazione del proprio cittadino

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment