Dopo le arringhe dei legali la corte si ritira

by Editore | 23 Agosto 2012 8:18

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Per l’avvocato della Apple Harold McElhinny, la società  sudcoreana ha copiata spudoratamente le funzionalità  e le tecniche d’uso dell’iPhone di alcuni funzioni dell’iPad. Charles Verhoeven ha invece sostenuto che i progettisti del Galaxy e del mini tablet della Sansumg si sono ispirati ai manufatti tecnologici della Apple, ma che le tecniche, il software è stato sviluppato autonomamente dalla società  coreana e dal laboratorio di ricerca della Mitsubishi su commissione della Samsung. Dunque nessuna violazione delle leggi sui brevetti, come invece sostiene il legale della Apple. 
La parola passa quindi alla giuria, che si è presa una settimana per approfondire i materiali documentali presentate dalle due società . Una settimana per decidere se la Samsung dovrà  pagare l’ammontare dei danni stimati dalla Apple (2,5 miliardi di dollari) o di fissare l’ammontare a una cifra minore, che influirà  comunque sul bilancio della società  sudcoreana.
Il processo ha attirato l’attenzione per le implicazioni della sentenza. Se la corte del tribunale di San Josè in California darà  ragione alla Samsung, ad essere colpita è la politica della Apple sulla proprietà  intellettuale, mettendo in discussione la validità  dei suoi brevetti depositati. Ma se la sentenza punirà  la Samsung è l’intero mercato degli smartphone ad essere terremotato. Viene ridimensionata la quota di mercato detenuta dalla Samsung, ma anche le sue collaborazioni, in particolare quella con Google, il diretto concorrente della Apple. 
Ma sullo sfondo del tribunale di San José ci sono ben altri fondali oltre la contesa tra due imprese. In primo luogo, la capacità  dell’industria hi-tech statunitense di funzionare come locomotiva di una economia nazionale quasi stagnante. Da ricordare il flop della entrata in borsa di facebook – è di ieri la notizia che il boss di PayPal, Peter Thiel, uno dei grossi azionisti del social network ha deciso di mettere in vendita 20 milioni di azioni – e i profitti risicati di Microsoft , segnali di un settore in forte difficoltà . Ma oltre a ciò c’è l’emergere di altri protagonisti, che parlano cinese invece che l’inglese.

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