Brevetti Apple copiati, il titolo Samsung crolla Google: “Non coinvolti i telefonini Android”
Questi bruschi movimenti borsistici erano inevitabili vista la portata della sentenza del tribunale federale di San José, in California, che ha condannato i sudcoreani per aver violato sei brevetti su sette dell’iPhone, imponendo loro un risarcimento di più di 1 miliardo di dollari. La Samsung
ha annunciato un ricorso in appello, ma intanto la Apple si prepara a chiedere il blocco delle vendite di una otto prodotti dei concorrenti sudcoreani e potrebbe ottenere dai giudici americani anche una punizione esemplare pari a tre volte l’importo del risarcimento.
Al di là delle penali, che sono ingenti, ma sicuramente alla portata della Samsung che ha in cassa oltre 20 miliardi di dollari, la decisione di venerdì scorso ha rimescolato le carte nel settore degli smartphone, mettendo in pericolo la supremazia del sistema operativo Android — lanciato da Google, utilizzato da Samsung e installato oggi nel 68 per cento dei cellulari in commercio — a vantaggio
del software della Apple e dei telefonini che si basano su Windows Phone 8 della Microsoft, come ad esempio i Lumia della Nokia. Di qui i contraccolpi a Wall Street, con perdite per Google e guadagni per Microsoft e Nokia. Di qui anche la reazione indispettita di Mountain View, quartiere generale della Google.
Il motore di ricerca fondato da
Sergei Brin e Larry Page ha ricordato in un comunicato che la decisione dei nove giurati di San José «non riguarda gli aspetti centrali del sistema Android» e ha promesso che Google continuerà a lavorare per «dare ai consumatori prodotti innovativi e a prezzi competitivi».
Come dire: Mountain View non ha alcuna intenzione di rassegnarsi
passivamente alla sentenza. E anche la Samsung, che domenica ha tenuto una riunione di emergenza ai massimi livelli coordinata dal vicepresidente Choi Gee-sung e il capo del settore telefonia mobile JK Shin, ha diffuso ieri un insolito messaggio tra i dipendenti dicendosi «delusa» di una decisione che «premia le offensive giudiziarie a spese dell’innovazione ».
Bisognerà aspettare qualche settimana per capire le nuove strategie post-sentenza dei big degli smartphone. Secondo gli esperti, la Samsung, che resta la più grande azienda del settore, ha già messo a punto dei nuovi modelli che non infrangono in alcun modo i brevetti di Cupertino e comunque sta per lanciare sul mercato il nuovo Galaxy S III, che non è stato finora coinvolto nel pasticcio
dei brevetti e rappresenta il suo punto di forza.
A dispetto della vittoria, anche la Apple ha di fronte scelte impegnative: l’iPhone è stato senza dubbio una gallina dalle uova d’oro, aprendo la strada a utili e quotazioni record, ma ha appena il 19 per cento di quota di mercato.
Non solo: il gruppo fondato da Steve Jobs e guidato ora da Tim Cook ha un rapporto ambivalente con la Samsung che continua a essere anche un suo grande fornitore di chips di memoria e di piccoli schermi per un contro-valore di 5 miliardi di dollari all’anno. Insomma è una relazione commerciale importante, che la Apple
vorrà salvaguardare.
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