Borse,in fumo 90 miliardi Milano giù del 4,6% lo spread oltre quota 510
MILANO — Sette minuti perché vada in onda lo psicodramma delle Borse; sette minuti per passare dal segno più al profondo rosso, con gli indici di mezzo mondo (occidentale) impietosamente in rosso sulle parole di Mario Draghi. E per arrivare a fine corsa, al campanello di chiusura della giornata, dopo aver bruciato 88 miliardi in tutta Europa e 14 solo a Piazza Affari; come se, in un giorno solo, la Borsa italiana avesse cancellato con un colpo di spugna Fiat e Fiat industrial sommate (ieri insieme capitalizzavano a fine seduta 14.117 milioni) oppure avesse lasciato Generali con un valore di appena di 900 milioni. Gli effetti delle parole di Draghi si sono fatti sentire anche sullo spread tra i Btp e i Bund tedeschi, tornato a 511 punti base rispetto ai 456 dell’apertura: una sessantina di punti, che ha annullato il vantaggio accumulato negli ultimi giorni.
Sono le 14.30, la Bce ha già comunicato che lascerà i tassi invariati (ma nessuno si aspettava che li toccasse) e le Borse europee sono tutte in positivo; meglio di tutte fa Piazza Affari, che guadagna l’1,21% seguita a ruota da Madrid (+0,75%) come spesso accade in questi giorni, mentre gli altri mercati segnano in media rialzi di mezzo
punto percentuale. Poi la gelata, una manciata di minuti dopo l’avvio della conferenza stampa di Mario Draghi: gli acquisti di titoli pubblici da parte della Bce si allontano nel tempo, le “perplessità ” della Bundesbank continuano a prevalere almeno nel brevissimo tempo, e le Borse vanno già a candela. I tentativi di recupero, di lì a poco, hanno vita breve e la campanella di fine giornata fotografa gli indici poco al di sopra dei minimi (e non in tutti i casi). La maglia nera spetta a Madrid, che perde il 5,16%, tallonata da vicino da Milano, dove l’indice principale lascia sul terreno il 4,64%; Parigi (-2,68%) e Francoforte (-2,20%) cedono di schianto a loro volta. Solo Londra riesce a contenere le perdite (-0,88%) mentre anche Wall Street segna perdite intorno al punto percentuale.
Alla fine, a Piazza Affari tra le big resistono solo Ferragamo, che guadagna lo 0,88% e Tenaris (+0,19%). Niente da fare per tutte le altre. Le banche tracollano: Bper, Bpm, Intesa, Mediobanca e Ubi perdono tra il 9,2 e il 9,8%; Banco Popolare l’8,83% e l’Mps l’8; Unicredit si ferma a meno 7,34%. Quindici titoli del Ftse Mib perdono tra il 3,5% e il 6,7% (di Telecom). Festeggia Pirelli, che scende dell’1%: in una seduta così è un successo.
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