Benzina, riparte la corsa dei prezzi
ROMA — Torna l’incubo del pieno: fine settimana a parte, proprio nei giorni in cui l’Italia che «ancora può» si mette in macchina per andare in vacanza, il prezzo della benzina riprende la sua corsa. Spinto dall’aumento delle quotazioni internazionali il litro di verde servito al distributore ieri – secondo i monitoraggi della
Staffetta quotidiana – ha raggiunto la media di 1,859 euro e il diesel si è fermato a 1,765. Listini, dunque, in decisa salita.
La tendenza a far ripartire i prezzi si era già intuita sabato scorso, quando Shell aveva messo a segno – sia sulla benzina che sul diesel – un ritocco di un centesimo al litro. Dopo la tregua del fine settimana (necessaria per evitare lo scontro diretto con le campagne promozionali di alcune compagnie) è stata la volta di Ip, che ha aumentato i prezzi di due centesimi. Ora dunque, sempre nel servito, il marchio sale a 1,888 euro al litro ed è il più alto tra quelli consigliati sulla rete italiana. In rialzo anche il diesel, che sempre da Ip arriva a 1,780 euro.
La soglia di 1,9 euro è ad un passo e il record di 1,918 non sembra più così lontano, anzi, secondo le associazioni dei consumatori, tale quota-simbolo in alcuni distributori del Sud è già stata superata. Vista la tendenza in corso è facile immaginare che, chi ha potuto, abbia approfittato del fine settimana e delle promozioni per fare il pieno risparmiando una decina di euro. Le code ai distributori lo hanno dimostrato: Eni, nel suo ottavo week-end di sconti (1,55 per il diesel; 1,65 per la benzina in modalità ipersef) ha venduto la cifra record di 100 milioni di litri. La campagna continuerà fino al primo fine settimana di settembre e si presume che i volumi distribuiti non conosceranno riduzioni nel prossimo weekend, quello che introduce al Ferragosto.
Codacons ha infatti stimato che per gli automobilisti che si preparano alla vacanza – mettendo in conto l’aumento dei carburanti (e considerando la necessità di cinque pieni), dei pedaggi autostradali e dell’Rc auto – è in arrivo una stangata da 222 euro. Si tratta, secondo Adusbef
e Federconsumatori, di aumenti «del tutto ingiustificati», che fanno impennare il prezzo della verde e fanno sì che il pieno per una macchina di media cilindrata ritorni a 95 euro. Incrementi che «vanno a vanificare le promozioni e gli sconti praticati da varie compagnie nel fine settimana: buone pratiche che dimostrano come, volendo, i prezzi si possano ridurre». La soluzione, suggeriscono, è quella «rendere permanenti gli sconti del week-end e potendo, visto il successo della domanda, aumentare le quantità di carburante così distribuite».
Di fatto, secondo le stime degli esperti, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso la benzina costa 30 centesimi al litro in più. Di questi 20 vanno iscritti alla maggiore tassazione, altri 2-3 al differenziale sull’euro: gli otto centesimi che restano rappresentano un maggior margine di guadagno sul quale si potrebbe intervenire.
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