Asse Monti-Hollande per l’euro “Attuare subito misure vertice Ue”

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PARIGI â€” «L’Italia e l’Europa si stanno avvicinando alla fine del tunnel». Prima di imbarcarsi sul volo di Stato per Parigi, Mario Monti lancia messaggi positivi sulla fine della crisi dell’euro. Certo, ammetterà  più tardi dalla capitale francese, nonostante il «graduale schiarirsi » della situazione «non ci possiamo permettere neanche un minuto di disattenzione». Le preoccupazioni sugli spread e sul futuro dell’euro restano. Per questo il mese di agosto del premier sarà  consacrato alla campagna d’Europa con una serie di bilaterali iniziata ieri in Francia e che oggi e domani proseguirà  tra Helsinki e Madrid. Dopo Ferragosto toccherà  a Berlino e ai primi di settembre potrebbe esserci anche una trilaterale Hollande-Merkel-Monti a Parigi. Campagna benedetta da Obama, che all’Europa chiede misure «decisive» e che in serata chiama Monti per sapere la sua valutazione sulla crisi.
All’una Monti varca il portone dell’Eliseo e viene accolto da Hollande. Il pranzo tra i due “alleati” dura un’ora e mezza. Ci sono anche i ministri dell’Economia e agli Affari Ue (Grilli e Moavero per l’Italia). Poi nel cortile del palazzo presidenziale una breve dichiarazione ai media che sarà  seguita da una nota dei due presidenti. Hollande e Monti ribadiscono che faranno «tutto il possibile» per la salvezza dell’euro e tornano a chiedere l’applicazione delle misure del summit europeo di giugno. Si «felicitano» dell’annuncio di Draghi sul suo prossimo intervento sui mercati visto che «diversi Paesi devono rifinanziarsi a tassi di interesse troppo elevati nonostante le difficili riforme ». Ecco dunque che tornano sullo scudo anti-spread, con l’auspicio che «se necessario possa essere utilizzato nel minor tempo possibile ». D’altra parte che la situazione sia ancora fragile lo hanno dimostrato i mercati. Dopo tre giorni di euforia legata alle parole di Draghi sulle prossime mosse della Bce in difesa della moneta unica, ieri le Borse sono tornate in rosso. Milano ha perso lo 0,62%, Madrid l’1,2% e lo spread tra Btp e Bund è salito da 465 a 480 punti. E’ bastato poco a fare invertire la rotta agli investitori. Se da un lato aspettano le misure dalla Fed (oggi) e della Bce (domani), dall’altro a pesare sono le affermazioni del governo tedesco secondo cui non c’è necessità  di dotare il futuro fondo salva-Stati (Esm) di una licenza bancaria. Il che vuol dire molto: l’Esm, che sarà  lanciato dopo la sentenza della Corte costituzionale tedesca sulla sua legalità  (12 settembre), fungerà  anche da scudo anti-spread. Un tema trattato a lungo nel pranzo all’Eliseo.
Monti e Hollande sono in stretto contatto con Draghi e non sanno quanto riuscirà  a spuntare al Consiglio dei governatori di domani di fronte alle opposizioni della Bundesbank e delle sue consorelle di Olanda, Finlandia e Lussemburgo che non vogliono che l’acquisto dei titoli di Stato anti-spread sia finanziato stampando moneta. Per questo tra le capitali sono giornate di contatti frenetici. Lo scenario che sta prendendo corpo è che Draghi riesca a imporre un nuovo programma di acquisto di titoli di breve durata. In cambio i governi devono garantire che da metà  settembre subentri il fondo salva-Stati, assumendosi il rischio delle eventuale perdite (che ricadrebbero sulle capitali) e lasciando l’Eurotower ad agire come puro agente nell’acquisto dei titoli. Ma perché questo avvenga mancano due tasselli: primo, che l’Esm sia pronto a partire con tutti i dettagli tecnici messi nero su bianco (per Roma fondamentale la garanzia che un accesso al fondo non implichi ulteriori condizioni e l’arrivo della Troika in stile Grecia). Secondo, che l’Esm abbia la licenza bancaria e quindi munizioni illimitate potendo accedere ai fondi Bce come qualsiasi istituto di credito. Sul punto italiani e francesi pensano che la Merkel potrebbe cedere entro qualche mese. Ma potrebbe essere tardi: il pressing su di lei dipenderà  anche dall’intensità  della crisi in autunno. Fatto sta che ieri all’Eliseo si è ipotizzato di tenere un vertice a tre ai primi di settembre. Già , perché è proprio il mese prossimo a preoccupare, quando rinizieranno le aste in molti Paesi e Grecia e Spagna potrebbero profondare.
Se la campagna della Bce servirà  a sopravvivere e lo scudo antispread a stabilizzare l’euro, c’è anche il piano sulla futura governance della moneta del presidente del Consiglio europeo Van Rompuy che dovrebbe dotare l’euro (entro qualche anno) di un nuovo e più robusto assetto (più controlli Ue sui bilanci nazionali in cambio di Eurobond). Anche di questo si parla al pranzo all’Eliseo e se ne parlerà  con la Merkel visto che a settembre arriverà  una prima versione del documento di Van Rompuy. Tutti temi che saranno discussi anche oggi da Monti e dal premier finalndese, il falco Katainen.


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