Alla Opel in crisi scatta la settimana corta

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BERLINO â€” Le nubi della crisi dell’eurozona si addensano su uno dei più gloriosi e antichi marchi dell’auto europea. Alla Opel, la controllata europea di General Motors, pur di salvare i posti di lavoro verrà  introdotta la settimana corta per venti giorni lavorativi, distribuiti da settembre a fine anno. Il pessimo andamento del mercato dell’auto nel Vecchio continente (ma soprattutto nell’eurozona) e il calo delle vendite di Opel e della branca inglese Vauxhall, calo superiore alle medie, hanno imposto la scelta, concordata in negoziati tra la direzione aziendale e la Ig-Metall, il più forte sindacato del mondo. La notizia è giunta proprio mentre il Financial Times Deutschland informava di una svolta nel mondo dell’auto: Mercedes produrrà  mini-Suv e altre auto piccole con il suo marchio grazie alla cooperazione con i francesi globalizzati di Renault-Nissan. «La settimana corta consentirà  di rendere sicuri i posti di lavoro da noi», ha detto il capo del consiglio di fabbrica Opel, Wolfgang Schaefer-Klug. «Il mercato dell’auto in Europa ha spiegato il capo del personale, Holger Kimmes – è drammaticamente crollato, per questo il taglio all’orario è la misura giusta per superare questa fase di debolezza». La riduzione dell’orario riguarderà  3500 operai e 3300 impiegati a Ruesselsheim, lo stabilimento- casa madre non lontano dall’aeroporto di Francoforte dove lavorano in totale 13.800 persone, e 2500 lavoratori nell’impianto di Kaiserslautern, cioè tutti i dipendenti in quel sito. Lavorare meno per lavorare tutti non sarà  una scelta indolore. Per i dipendenti Opel, significherà  un taglio della retribuzione calcolato in media a circa il 6% del salario. E’ una soluzione paragonabile ai contratti di solidarietà  italiani e il sindacato la difende convinto. Come difese dal 1993 in poi accordi salvalavoro con orario ridotto e poi con orario flessibile alla Volkswagen, che così tornò al massimo dei livelli competitivi, e in altre case tedesche. Prima di Opel l’altra casa tedesca a capitale americano, cioè Ford,
aveva introdotto in maggio e giugno la settimana corta. Alla lunga, il problema che si pone è il futuro di Opel, e quindi anche quali scelte GM vorrà  o potrà  fare sull’avvenire della sua controllata europea. Opel ha ancora possibilità , dai piani di lancio di nuovi modelli l’anno prossimo alla validità  dei suoi stessi modelli attuali. Ma un gravissimo handicap, sottolineavano ieri i media tedeschi, è stato creato dalla decisione della GM di fare di Opel un produttore regionale, solo per il mercato europeo, negandole un ruolo sui mercati globali. Il mondo dell’auto tedesca affronta comunque grandi svolte. Mercedes si lancerà  nelle piccole, grazie appunto a Renault e alla sua controllata giapponese Nissan. Un mini-Suv sarà  costruito in Europa centrale o in Russia, notizia non commentata dall’azienda non ha voluto commentare la notizia.


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