by Editore | 18 Luglio 2012 6:44
Ognuno ha la sua università ideale, quella dei sogni e delle aspettative. E quella del cuore, quella in cui ha studiato e i cui docenti lo hanno fatto diventare il professionista o la studiosa che è oggi. Così il premier Mario Monti probabilmente indicherebbe la Bocconi come migliore ateneo italiano di Economia, il semiologo Umberto Eco invece potrebbe dividere la sua preferenza tra Torino, dove si laureato, e Bologna, dove è professore emerito, mentre Rita Levi Montalcini il rinomato ateneo torinese dove presentò
la tesi con due premi Nobel prima di riceverlo lei stessa nel 1986. Ma queste sono indicazioni frutto di storie e ricordi personali.
Prima tra quelle sopra i 40mila iscritti, e non per passione o nostalgia ma soltanto per meriti, è sicuramente Bologna con un punteggio di 91.5 di media, seguita da Padova (87,5) e Firenze (85,2). Lo stabilisce il Censis, con tanto di calcoli e tabelle ottenute valutando produttività (regolarità nei tempi di laurea) e servizi web, didattica, ricerca (borse di studio), rapporti con le università straniere e strutture (dalle aule ai laboratori). Statistiche che confermano ancora una volta la storia che le è valsa la definizione di “Bologna la dotta”, mentre a dimostrare che l’eccellenza nel nostro Paese è diffusa sul territorio e si trova anche nelle città più piccole, la ricerca del Censis assegna a Siena il voto più alto in assoluto: 103,1 punti di media.
Tutto questo lo racconta la XIII edizione della Grande Guida Università Repubblica/Censis, con le classifiche per Ateneo e per Facoltà delle Università statali e non statali, che sarà in vendita in edicola da giovedì 19 luglio.
Un volume denso di informazioni concrete e circostanziate per i neo maturi in cerca di un futuro possibile e di un lavoro, una mappa per inoltrarsi nel mondo universitario senza perdersi, capendo quali sono atout e debolezze di ogni facoltà .
Per seguire meglio il filo degli interessi e delle proprie capacità , delle possibili trasferte e dei vantaggi economici, ecco nel volume
l’elenco delle migliori facoltà . Da Agraria (Bologna) a Medicina (Padova), da Lettere (Udine) o Economia (Padova). Indicando in quale città abitare per studiare al meglio Ingegneria (Milano, Politecnico), Scienze della formazione (Udine), e Farmacia (Pavia).
Atenei classici sparsi nelle oltre seicento pagine cariche di analisi, punteggi, rilevazioni, ma anche indirizzi su dove formarsi
online,
dove è più facile ottenere una borsa di studio e quali sono le lauree che daranno più lavoro secondo gli esperti e il paniere della spesa per ogni città universitaria Una fotografia con punteggi dei migliori atenei in versione podio, come se fossero le premiazioni delle Olimpiadi dello studio e dell’insegnamento. Così gli aspiranti emuli di Giò Ponti per l’architettura sarà bene che vadano a Ferrara che merita la medaglia
d’oro con 108 punti su 110 per la didattica o in seconda battuta a Sassari, o Venezia. I futuri salvatori dell’economia hanno ancora una volta Padova come faro (109 in produttività e 110 per i rapporti internazionali,) Trento che quest’anno ha spodestato Pavia, o Siena, bronzo meritatissimo.
Sempre alla città di Sant’Antonio dovranno puntare gli studenti di Medicina e Chirurgia (107 punti per la didattica), mentre medaglia d’argento va a Perugia che ha spodestato la Milano Bicocca, e al terzo posto Udine.
Per i futuri principi del foro co-
me l’anno scorso resta confermata Giurisprudenza a Siena (110 punti per l’attenzione alla ricerca), pari merito con Trento, bronzo a Bologna. Scienze Politiche ha la sua roccaforte quest’anno nella Dotta, che ha cacciato al terzo posto Trieste, mentre Siena si tiene la medaglia d’argento. Lettere vedono al primo posto Udine, (107 per la didattica), l’università di Modena e Reggio Emilia e Pavia che hanno rispettivamente spodestato Siena e Padova.
Chi vuole studiare Agraria al meglio, può scegliere tra Bologna (100 punti per la didattica ben 110
per la ricerca) Perugia o l’università di Modena e Reggio Emilia che hanno mantenuto le posizioni conquistate nel 2011. Per Farmacia poi, non si discute, la migliore è Pavia (110 in produttività e 107 in didattica), seconda Trieste, bronzo Padova, che ha fatto scendere dal medagliere Bologna. Gli ingegneri, si sa, hanno come luogo del cuore il Politecnico di Milano, indiscutibilmente al primo posto con ben 110 punti per borse e ricerca, seguito da quello di Torino e infine dall’università di Genova che con le nuove votazioni ha preso il posto a Pavia.
Per gli amanti del mondo, per
chi si cimenta con le Lingue straniere, resta come meta obbligata della facoltà di Lettere e lingue l’università degli studi di Udine, seguita da Ca Foscari a Venezia e da Salerno. Sempre in Emilia dovranno andare i futuri psicologi, a Bologna che ha un 110 in produttività e ottimi rapporti con università straniere, oppure a Trento o Torino.
Per Scienze politiche ritorna ancora Bologna, Siena e in ultimo Trieste. Mentre Trento resta da decenni la migliore università per sociologia (il massimo dei voti in produttività e rapporti internazionali,
110, 109 in didattica), seguita dalla Milano Biccocca e da
Urbino.
Così dicono gli esperti che hanno raccolto i dati per la guida, che seguono da anni il mondo della scuola mentre sette ministri sono passati a gestire l’educazione in questo paesi tra piccole e grandi riforme.
Classifiche, podi, medaglie, tenendo conto però che in molte facoltà , a causa della riforma Gelmini che ha deciso molti accorpamenti, sono arrivati o arriveranno i dipartimenti a cambiare le carte in tavola. E forse anche le future
classifiche.
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