Qatar, offensiva su Valentino e Fincantieri

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ROMA – Nel mirino della famiglia reale del Qatar l’alta moda e gli yacht di lusso italiani. Qualche mese fa, al presidente del consiglio Mario Monti che gli chiedeva perché non investisse in Italia, l’emiro aveva risposto: “Corruption”. La troppa corruzione che dilagava nel Paese, fino a qualche tempo fa, aveva tenuto lontano gli interessi del Qatar dall’Italia. A qualche mese da quella battuta che aveva freddato il premier, ora la strategia di investimenti dell’emirato mediorientale deve essere cambiata, se è vero che c’è una trattativa esclusiva in corso per l’acquisizione del pacchetto azionario di Valentino. 
E se è vero che addirittura i servizi segreti italiani hanno segnalato nelle settimane scorsi a Palazzo Chigi le mire del Qatar sul sito di Fincantieri di Ancona, che, secondo gli 007, rientra insieme a quello di Monfalcone nel target dei possibili investimenti della famiglia reale del Qatar. Secondo la nostra intelligence, le linee industriali dell’emiro potrebbero acquistare il brand e la produzione di navi da crociera e di mega yacht in Italia. Va detto che l’attenzione dei servizi segreti è dovuta al fatto che Fincantieri – Cantieri Navali Italiani Spa, uno dei più importanti complessi cantieristici navali d’Europa e del mondo (che sta attraversando un periodo di crisi), è oggi controllata da Fintecna, finanziaria del Ministero dell’Economia. Nei giorni scorsi, a dare ossigeno ai conti dell’azienda, è arrivata una commessa per la costruzione di due chiatte per la rimozione della Costa Concordia.
Dalle imbarcazioni da diporto di lusso all’italian style. È la passione per la moda italiana della moglie dell’emiro del Qatar, Sheikha Mozah, ad aver favorito la trattativa con Valentino. È il Financial times a svelare l’importo dell’offerta della casa mediorientale al fondo Permira, titolare del marchio dal 2007: tra i 600 e i 750 milioni di euro. L’azienda di moda «nega con decisione che ci sia stata alcuna vendita delle sue quote». Ma il ceo Stefano Sassi conferma l’esistenza di «una trattativa in esclusiva in corso con uno dei potenziali compratori che avrà  termine durante il mese di luglio». Top secret sulla sua identità . «Valentino – ha aggiunto il ceo – ha visto crescere l’interesse da parte di numerosi potenziali acquirenti. Lo straordinario lavoro e la visione stilistica dei direttori creativi, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli, e la costante crescita dei risultati della società  hanno suscitato grande interesse per il brand».
Se ci sarà  l’accordo con gli emiri, Valentino sarà  il primo marchio di alta moda interamente in possesso dei reali del Qatar, che già  sono a capo dei grandi magazzini londinesi Harrod’s, di quote di Porsche e Barclays e, da marzo, dell’1,03% di Lvmh. Potrebbe passare nelle mani della famiglia araba anche Missoni, mentre Hugo Boss, in passato parte del Valentino Fashion Group, è da fine 2009 una società  a parte di cui Permira – secondo fonti vicine ai negoziati – vorrebbe mantenere il controllo. Valentino non sarebbe il primo marchio di lusso italiano a spostarsi a Est, tra gli altri c’è stato il caso di Cerruti, passato alla Trinity Ldt di Hong Kong nel 2010. E quello di Gianfranco Ferrè, acquisito dal Paris Group di Dubai nel 2011.


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