Professionisti, rinviato il caro-contributi

by Editore | 13 Luglio 2012 11:22

Loading

ROMA — Dopo sei mesi di letture, riscritture, spiegazioni, emendamenti, quella tela di Penelope che è diventata la riforma del mercato del lavoro dovrebbe arrivare a conclusione. C’è un accordo tra il ministro Elsa Fornero e i partiti di maggioranza per alcune, «poche», modifiche (alla legge già  approvata il 28 giugno) che si trasformeranno in un emendamento dei relatori al decreto Sviluppo. Il testo sul quale la maggioranza aveva trovato un accordo è stato in parte riscritto, dopo ripetuti incontri alla Camera tra Fornero, Cesare Damiano (Pd), Giuliano Cazzola (Pdl) e il presidente della Commissione Lavoro Silvano Moffa (Pt). Sulle partite Iva «false», che la riforma vorrebbe scoraggiare, c’è un compromesso: sulle fatture di consulenti e collaboratori, ancora per tutto il 2013 si continuerà  a pagare il 27% di contributi all’Inps, poi partirà  un graduale aumento. Sui tempi dell’Aspi, l’assicurazione per l’impiego che sostituirà  tutti gli ammortizzatori sociali, Fornero (che lo considera un «elemento qualificante» della riforma) è stata ferma perché come ha spiegato ad un convegno della Confcommercio, «siamo un Paese che quando rinvia una cosa una volta poi non la fa più». L’Aspi partirà  dunque nel 2014 ma solo per l’anno prossimo non sostituirà  la mobilità , che resterà  nella forma attuale dai 12 ai 48 mesi. Per Damiano, che più ha trattato su questo punto, «è stato raggiunto un accordo che traduce l’impegno del presidente del Consiglio, condiviso da tutti i partiti della maggioranza». Secondo l’ex ministro questa modifica darà  un po’ di respiro ad imprese e lavoratori: eviterà  la corsa di massa alla mobilità  che sarebbe avvenuta quest’anno per dribblare l’entrata in vigore dell’Aspi, più costosa per le imprese. 
Archiviato il fronte lavoro, è scontro aperto sulla spending review. I sindaci hanno scelto il cambio di rotta e scenderanno in piazza il 24, quando si prevede il voto in Aula al Senato. Una decisione arrivata nel giorno in cui i tecnici di Palazzo Madama avanzano alcuni dubbi. Prima di tutto lo stop all’aumento dell’Iva precederebbe i risparmi derivanti dai tagli, creando una sfasatura temporale «in ordine ai risultati finanziari netti contenuti nel provvedimento». Proprio ieri Vittorio Grilli, alla sua prima uscita da ministro dell’Economia, ha ricordato che laspending review consente di bloccare l’aumento dell’Iva fino a metà  2013 e che occorrono altri 6 miliardi per scongiurarlo definitivamente. I tecnici del Senato poi hanno smontato alcuni provvedimenti, specie sui tagli agli organici delle pubbliche amministrazioni, che rischiano di provocare un aumento di spesa per il ricorso al lavoro interinale o a progetto, e sul taglio delle Province (61 sono sub-iudice) che potrebbe comportare oneri, prima che risparmi, per il passaggio di competenze ai Comuni. 
Per adesso non ha sortito risultato il primo incontro sulla Sanità  tra i tecnici delle Regioni e il commissario Bondi; la prossima settimana ce ne saranno altri one to one. «Bondi — spiega l’assessore lombardo Romano Colozzi, responsabile Affari finanziari per la Conferenza delle Regioni — vuole verificare lo scostamento dalla media dei costi delle Asl», ma «il taglio di spesa è sul fondo Sanitario, quindi uguale per tutti». Per questo che il presidente, Vasco Errani annuncia: «Se i conti non dovessero tornare, o il governo rivedrà  il provvedimento o dovrà  spiegare ai cittadini la mancanza di servizi». Minimizza i tagli a Regioni e enti locali il ministro Piero Giarda: «Ammontano a circa 7,5 miliardi di euro: pari al 3% della loro spesa».

Post Views: 187

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/07/professionisti-rinviato-il-caro-contributi/