Povertà e solitudine: le emergenze sociali degli over65
ROMA – Povertà e solitudine: sono le due emergenze sociali che caratterizzano le persone anziane in Italia. I redditi bassi, l’affievolirsi delle reti familiari e di amici, la carenza dei servizi pubblici rendono sempre più precarie le condizioni di vita degli over65. È quanto emerge dal “V Rapporto su Filo d’Argento” presentato oggi a Roma dall’Auser (vedi lanci successivi). In Italia almeno un anziano su tre vive da solo, ma la percentuale schizza al 37,5% per la componente femminile, contro il 14,5% di quella maschile. Un dato che cresce ancora in Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Liguria e Sicilia, dove la quota di donne anziane sole supera la soglia del 40%. Difficoltà che si aggiungono ad altre difficoltà : secondo l’Inps circa il 55% degli anziani vive con un reddito inferiore ai mille euro al mese. Tra questi, il 25% sopravvive con meno di 500 euro mensili.
Intanto i consumi crescono, ma solo per le spese inevitabili: +2,9% negli ultimi 7 anni per la casa e le bollette dell’energia, +0,7% per i trasporti. Calano, invece, le spese per l’alimentazione (-1,7%), l’abbigliamento e le calzature (-0,8%), l’arredamento (-0,8%) e quelle relative ai servizi sanitari (-0,6). Nel complesso dal 2003 al 2010 la spesa media mensile è aumentata di circa 284 euro. Intanto il sistema di protezione sociale non riesce a stare al passo. In 3 anni, secondo l’Auser, sono venuti a mancare “almeno quattro miliardi di euro per la soppressione del Fondo per la non autosufficienza, il blocco delle indicizzazioni delle pensioni superiori a 1.400 euro, il raffreddamento della spesa regionale e il taglio ai trasferimenti statali agli enti territoriali”. Secondo gli ultimi dati, nel 2011 l’Italia deteneva la più alta percentuale di ultra-ottantenni in Europa (5,8% della popolazione) e si piazzava al secondo posto dopo la Germania per la quota di over65 (20,3%). Tra le regioni, è la Liguria ad avere le quote maggiori di anziani con il 40% di residenti over55. (gig)
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