Omosex, come cambia l’orgoglio

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Gli indignati chiedono una mobilitazione «critica» e «alternativa». Più rigore insomma, «¡Menos fiestas y mà¡s protestas!», contro la deriva «mercantile» dello storico appuntamento madrileno che mette in circolo milioni di euro tra ozio e turismo. L’accusa è di aver lasciato tutto in mano a pochi impresari e aver abbandonato le rivendicazioni delle origini. Il fatto è che da Zapatero a Rojoy la Spagna in avanzamento sui diritti civili sta cambiando di passo e le conquiste del collettivo LGTB non sembrano più così certe. Per esempio la disciplina scolastica «Educazione alla Cittadinanza», pilastro culturale della svolta Zapatero, è stata sostituita, con un colpo di mano del Partido popular al governo, dal programma di «Educacià³n Cà­vica y Constitucional» in cui i riferimenti «alle diversità  nei modelli familiari e nell’orientamento sessuale» vengono eliminati, perché, con la più retrograda delle motivazioni, il ministro dell’educazione ha giudicato «la questione controversa». Tutto mentre si attende con il fiato sospeso il responso del Tribunal Constitucional che deve esprimersi sulla legittimità  dei matrimoni omosex sollecitato da un ricorso presentato dal Pp nel 2005. Il rischio ora è che 60.000 persone (30.000 coppie) potrebbero veder annullata la loro unione e addio al diritto all’adozione. Giusto venerdì Psoe e Pp si sono accordati per il rinnovo dei membri dell’Alta corte, i socialisti hanno messo un giudice contrario alla riforma del lavoro, i conservatori hanno piazzato Andrés Ollero Tassara, contrario ai matrimoni omosex. Aiuto.
Parigi arcobaleno
Bisogna scavallare i Pirenei per ritrovare l’ottimismo. A Parigi da Montparnasse alla Bastille la giornata dell’orgoglio è in credito di una promessa con il presidente Hollande, promessa rinnovata dal premier Ayrault: «Il diritto al matrimonio e alle adozioni sarà  garantito per tutti», ha assicurato senza specificare una data. «Sarà  entro il 2013» accelera la ministra per la Famiglia, Dominique Bertinotti in piazza ieri accanto a Anne Hidalgo, vice-sindaco di Parigi e all’ex ministro Jack Lang. E qui?


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