Merkel: il piano Ue non è al sicuro Il Fondo: più forza alla Bce

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BERLINO – «Non siamo ancora sicuri che nel progetto europeo tutto andrà  bene», avverte Angela Merkel, proprio nel giorno in cui il Fondo monetario internazionale sottolinea che «malgrado alcune decisioni politiche importanti, i mercati finanziari restano sottoposti a forti tensioni, e la stessa sopravvivenza della moneta unica è rimessa in discussione». Non si poteva essere più chiari per fare capire che la soluzione della crisi è lontana e per ribadire, come ha fatto ancora una volta la cancelliera tedesca, che «in alcuni Paesi europei c’è ancora molto da lavorare». La Bundeskanzlerin si è detta però, nonostante tutto, «ottimista». Sia in generale, sia per quanto riguarda il non facile voto di oggi del Bundestag sugli aiuti alle banche spagnole. 
Nel rapporto annuale sulla zona euro, il Fmi ha salutato con favore i passi avanti compiuti nel vertice di fine giugno e ha chiesto, alla vigilia dell’Eurogruppo, che si realizzi rapidamente l’Unione bancaria, definita la «prima priorità ». Secondo l’organizzazione diretta da Christine Lagarde, sono sempre più urgenti una supervisione comune degli istituti di credito, una garanzia dei depositi e un’autorità  in grado di gestire i fallimenti bancari. L’analisi di partenza è impietosa: «I legami negativi tra le finanze statali, le banche e l’economia reale sono più forti che mai».
Detto che la situazione è «in una fase critica», il Fondo raccomanda «un’ azione convincente e concertata per completare l’Unione monetaria e bloccare il calo di fiducia». A Paesi come l’Italia si chiede di ridurre le tasse, grazie a tagli della spesa pubblica, per distribuire meglio i costi del risanamento dei conti e aiutare la crescita. Altre raccomandazioni per Roma riguardano la necessità  di «aumentare la produttività  nei servizi e accelerare le riforme nei settori dell’energia e dei servizi pubblici per ridurre il costo degli investimenti e aumentare la competitività ».
Della necessità  di «superare la crisi di competitività », riferendosi ad «alcuni Paesi europei», ha parlato anche Angela Merkel ripetendo, in una intervista alla tv della Cdu, che «la Germania va bene se i suoi vicini vanno bene». La cancelliera ha detto di aver avuto «segnali positivi» sul voto di oggi con cui il Parlamento, in seduta straordinaria durante la pausa estiva, dovrà  approvare il piano per le banche spagnole. 
A tentare di rassicurare tutti coloro che, nello schieramento governativo, sono ancora una volta orientati a voltare le spalle al governo, ci ha pensato il ministro delle Finanze Wolfgang Schà¤uble. Sono «irresponsabili» le dichiarazioni di chi ha parlato di un «aiuto diretto». «Daremo il capitale necessario per la ricapitalizzazione delle banche allo Stato spagnolo, che si impegnerà  non solo a ricapitalizzarle, ma a ristrutturarle».
Oltre a cercare di convincere i potenziali dissidenti (furono 26, a fine giugno, a dire no al fondo salva Stati permanente), il ministro ha lanciato un appello ai socialdemocratici e ai Verdi, questa volta più perplessi, perché «si prendano le loro responsabilità », appoggiando la linea europea del governo. Sarà  anche vero che una maggioranza senza il concorso determinante dell’opposizione «è necessaria solo per un voto di fiducia», come ha puntualizzato Schà¤uble, ma ancora una volta la cancelliera rischia di perdersi per strada una consistente pattuglia di deputati. Poi anche lei si prenderà  due settimane di vacanze.


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