Il 36,2% dei giovani è disoccupato: il dato peggiore di sempre
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, a maggio 2012 e’ stato pari al 36,2%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto ad aprile (rispetto alla popolazione di questa fascia di eta’ i disoccupati rappresentano il 10,5%). È quanto comunica l’Istat. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-25 mila unita’) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattivita’ si posiziona al 36,5%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,4 punti su base annua.
Secondo i dati Istat a maggio l’occupazione cresce in termini congiunturali sia nella componente maschile (+0,2%), sia nella femminile (+0,4%). L’aumento tendenziale dell’occupazione e’ determinato dalla crescita della sola componente femminile (1,6%), a fronte di una diminuzione di quella maschile (-0,4%). Il tasso di occupazione maschile, pari al 67,2%, aumenta di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile e diminuisce di 0,3 punti su base annua. Quello femminile, pari al 47,2%, aumenta di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti rispetto a dodici mesi prima. La diminuzione congiunturale della disoccupazione interessa sia la componente maschile sia quella femminile; gli uomini disoccupati diminuiscono dello 0,8% rispetto al mese precedente, le donne dello 0,6%. In termini tendenziali aumenta sia la disoccupazione maschile (28,2%) sia quella femminile (23,6%). Il tasso di disoccupazione maschile diminuisce di 0,1 punti percentuali nell’ultimo mese portandosi al 9,3%; anche quello femminile segna una variazione negativa di 0,1 punti e si attesta all’11,2%. Rispetto all’anno precedente il tasso di disoccupazione maschile sale di 1,9 punti percentuali e quello femminile di 1,8 punti. L’inattivita’ diminuisce dello 0,2% in confronto al mese precedente coinvolgendo sia la componente maschile (-0,1%) sia quella femminile (-0,2%). Rispetto a dodici mesi prima gli inattivi diminuiscono del 4,0%: in particolare la componente maschile si riduce del 4,4% e quella femminile del 3,8%.
(DIRE)
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