Ecco a voi “l’ebook single” ultima creatura digitale
Nella storia della produzione culturale, l’invenzione di nuovi supporti ha spesso determinato la nascita di nuove forme. È una regola non scritta che bisognerebbe tenere a mente quando si parla di ebook ed e-reader, supporti che da alcuni anni suscitano discussioni e dibattiti circa la loro effettiva utilità . Se la loro missione fosse quella di sostituire il libro di carta, con un passaggio di testimone simile a quello avvenuto dal vinile al cd, senza cioè introdurre forme nuove e specifiche, i dubbi espressi dagli scettici avrebbero più di qualche fondamento: perché mai, pagando un prezzo più o meno simile, dovremmo leggere un romanzone di cinquecento pagine su un display quando la carta offre un’esperienza sensoriale più completa e appagante?
Un interessante punto di svolta si può individuare nel momento in cui, un paio di anni fa, Amazon, seguita a ruota da Barnes&Noble, ha introdotto l’e-book single, il libro digitale singolo, un nuovo formato editoriale caratterizzato da lunghezza medio-breve (dalle diecimila alle trentamila parole), prezzo basso (intorno ai due dollari), indifferentemente fiction e non fiction. Da un punto di vista dei contenuti è il paradiso del reportage narrativo e della creative non fiction, i lunghi racconti della realtà , al confine tra narrativa e giornalismo, che sulle riviste americane hanno una gloriosa tradizione e che in Italia, invece, non hanno praticamente mai avuto asilo. In quest’ottica l’e-book andrebbe a occupare uno spazio poco sfruttato dall’editoria libraria e in alcuni casi, come quello italiano appunto, anche dall’editoria periodica. Per il momento ha l’aria di essere il format più adatto alle caratteristiche dell’e- book.
Le due piattaforme editoriali di riferimento per l’e-book single sono americane e si chiamano Atavist e Byliner.
La prima è allo stesso tempo un’applicazione indirizzata al self-publishing e una vera e propria casa editrice digitale di testi non fiction di lunghezza medio-breve scritti da autori sotterranei e originali. L’imperdibile Byliner, invece, è insieme una completissima enciclopedia della non fiction medio-breve, un social network e una casa editrice di ebook single, che punta soprattutto sui nomi di grido della letteratura anglofona. La parte produttiva (Byliner Originals) commissiona ad autori del calibro di Margaret Atwood, Jon Krakauer e William Vollmann testi fiction e non fiction da distribuire esclusivamente in ebook al costo di due o tre dollari. Ma c’è una sezione gratuita, accessibile attraverso la creazione di un account, dove si può consultare un enorme database che è una bibbia della non fiction narrativa. Ci si può trovare, cercando per autore: un reportage di Martin Amis sugli ultimi giorni di Blair (The Guardian), la celebre indagine sull’aragosta di David Foster Wallace (Gourmet), un profilo di Martin Sheen scritto da Bret Easton Ellis (Newsweek);
oppure, cercando tra gli argomenti del momento: la brillantissima produzione giornalistica di Nora Ephron, messa in evidenza nei giorni della sua morte. Byliner sembra fatto apposta per mettere in imbarazzo il partito preso dei nostalgici, a dimostrazione che le vere innovazioni aggiungono qualcosa e non tolgono niente.
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