E Monti lancia la campagna d’agosto “Ora anche Finlandia e Olanda ci capiscono”
ROMA — Questa volta tutto è andato liscio. L’asta dei Btp a 5 e 10 anni è stata un successo. A Palazzo Chigi e in via XX Settembre si tira un sospiro di sollievo. Con i tassi in calo sotto il 6% si può guardare ai prossimi mesi con maggiore ottimismo. Così il premier Mario Monti, insieme ai ministri Grilli e Moavero, può concentrarsi sulla campagna europea di agosto. Nei prossimi tre giorni sarà a Parigi, Helsinki e Madrid. Dopo Ferragosto andrà a Berlino e, campagna elettorale olandese permettendo, all’Aia. Trasferte che il Professore affronta con un messaggio politico legato alla vendita dei Btp che lascia ben sperare.
«Un motivo di soddisfazione spiegano da Palazzo Chigi – è legato al fatto che a questo giro non ci siano state critiche da parte di Finlandia e Olanda sull’intenzione della Bce di riprendere il programma di acquisto di titoli nazionali ». Già , perché nelle stanze del governo sanno bene che se i nordici avessero sparato contro Draghi «lo spread sarebbe salito». Invece è sceso. Un segnale che a Roma si legge in modo più ampio, come l’apertura di una fase in cui potrebbe essere possibile fare passi avanti sull’Europa. D’altra parte non più di un mese fa, all’indomani del summit di fine giugno, le bordate di Helsinki e l’Aia sulle misure decretate a Bruxelles avevano fatto sprofondare le Borse e riportato il differenziale Btp-Bund a livelli quasi
insopportabili. Inutile dire che poi che il definitivo via libera del governo tedesco a Draghi e la lode alle riforme italiane a Roma sia molto piaciuto. Ora la Merkel, Katainen e Rutte «ci capiscono», si riflette. Ma il lavoro non va lasciato a metà .
Monti oggi sarà a Parigi per incontrare “l’alleato” Hollande. Le diplomazie stanno preparando un comunicato da sfornare dopo il pranzo all’Eliseo. Ricalcherà quello diramato dopo le telefonate Hollande-Merkel e Monti-Merkel. Ovvero, fare di tutto per
salvare la moneta unica. Messaggio accompagnato dalla garanzia ad attuare integralmente e in tempi rapidi le decisioni del Consiglio europeo del 28 giugno. Un segnale utile anche a Draghi nella battaglia interna alla Bce per convincere i falchi della Bundesbank che questa volta il suo intervento non sarà un aiuto a perdere, ma che quando Francoforte staccherà la spina i governi saranno in grado di reggersi sulle proprie gambe.
Peccato che il lavoro delle burocrazie, europea e nazionali, in questo mese sia andato al rilento. Da qui la pressione dei governi di Italia e Francia. E proprio per accelerare i tempi avrà un significato speciale il viaggio di Monti in Finlandia. Primo, domani mattina vedrà il commissario Ue Olli Rehn che sta trascorrendo qualche giorno di vacanza in patria. Poi con il primo ministro Katainen e con gli industriali locali cercherà di spiegare cosa sta facendo l’Italia, di mettere fine alle incomprensioni, all’idea che Roma voglia solo spillare soldi ai nordici per non fare sacrifici in casa propria.
E dunque evitare scontri come quello al summit di un mese fa e i successivi colpi di coda contro lo scudo anti-spread. Di buon auspicio la notizia che il forum con gli industriali finlandesi è andato in overbooking, con più richieste dei posti a disposizione per sentire il discorso di Monti.
Lasciata Helsinki, giovedì mattina, il Professore volerà a Madrid su invito del premier Rajoy. Anche la Spagna è “alleata” con l’Italia,
se non altro per necessità . Dalla Moncloa, però, non dovrebbe uscire un comunicato congiunto, vista la situazione pericolante della Spagna. Ci saranno dichiarazioni alla stampa. Ma si esclude che l’Italia si associ alle pressioni di chi chiede a Rajoy di firmare quella richiesta di aiuti europei che toglierebbe al suo governo qualsiasi residua sovranità in politica economica. A poche ore dal probabile intervento della Bce sarebbe inutile, costringerebbe l’Italia a sborsare nuovi soldi per soccorrere Madrid e sposterebbe tutte le attenzioni su Roma, a quel punto l’ultima capitale mediterranea a non avere chiesto il salvataggio.
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