by Editore | 7 Luglio 2012 15:38
Il patron della Tod’s, infatti, tre giorni dopo la sentenza con la quale il Tar del Lazio ha dichiarato inammissibile il ricorso del Codacons (vi si contestava il contratto di sponsorizzazione, per 25 milioni di euro, affidato a Tod’s per i lavori di restauro dell’Anfiteatro Flavio), ha annunciato una richiesta di risarcimento danni. Secondo Della Valle, sarebbe stata compromessa l’immagine del gruppo, quotato in Borsa, «in modo gravissimo».
L’associazione però non si è arresa e ha risposto immediatamente – chiamando in campo anche il sindaco Gianni Alemanno e il ministro per i beni culturali Lorenzo Ornaghi. Il Codacons ha comunicato di aver ricevuto una lettera da uno studio legale in cui, a nome della Tod’s, si annunciano azioni risarcitorie. «Poco opportuna», l’ha definita quella missiva poiché i termini per impugnare la sentenza del Tar non sono ancora decorsi. E l’associazione ha ribadito la necessità di riunirsi a un tavolo per rivedere i dettagli dell’accordo affinché la sponsorizzazione non sia una «concessione» del monumento a tempo indeterminato. Va ricordato che il patto siglato con Della Valle prevede la possibilità di utilizzare la dicitura «sponsor unico per i lavori di restauro del Colosseo» abbinato a quello Tod’s; un logo sulla propria carta intestata; il proprio marchio nel retro del biglietto di ingresso e sulla recinzione del cantiere in forme compatibili con il carattere artistico o storico del sito archeologico. La pubblicità per l’azienda ha inoltre una durata di 15 anni.
Quasi una «cessione», più che una concessione.
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