DAVE EGGERS “FANTASMI, GNOMI E CITTà€ FUTURE LA LETTERATURA È FANTASIA”

by Editore | 31 Luglio 2012 6:56

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Qual è stato l’ultimo libro veramente eccezionale che hai letto? Ti ricordi quando è stata l’ultima volta che hai detto a qualcuno: “Questo è un libro che devi leggere assolutamente”?
«È strano che tu mi chieda questo, tenuto conto che da McSweeney pubblichiamo libri e quindi ogni libro deve superare il test del
Questo è un libro che devi leggere assolutamente prima che si decida di pubblicarlo. Potrei citare un libro che abbiamo messo in vendita di recente: si intitola Inside this place, not of it, edito da Ayelet Waldman e Robin Levi. È una raccolta delle storie raccontate a voce da alcune donne incarcerate negli Stati Uniti, e ciascuna è sconvolgente: donne ammanettate ai letti mentre partorivano, donne sottoposte a isterectomia contro la loro volontà , e l’onnipresente abuso sessuale per mano dei secondini».
Qual è il genere letterario che preferisci? Hai qualche piacere proibito?
«Negli ultimi tempi ho iniziato a leggere le storie di fantasmi e mi piacciono moltissimo. A un mercatino ho trovato una raccolta di racconti di Hitchcock intitolata Stories not for the nervous, avvincente dall’inizio alla fine».
Per un attimo prova a pensare a uno scrittore poco noto che potresti promuovere: chi credi che sia sconosciuto o sottovalutato?
«Non so se è sconosciuto, ma c’è uno scrittore che mi colpisce sempre per la sua energia ed empatia. Si chiama J. Malcolm Garcia: scrive non fiction, con forza e liricità . Scrive dall’Afghanistan, da Buenos Aires, dal Mississippi e tutto quello che scrive è forte e incisivo. Lo seguo ovunque vada».
Da bambino quali libri avevi più cari?
«Da piccolo disegnavo moltissimo e quindi ero attratto dai libri di grosso
formato, pieni di immagini artistiche di giganti, gnomi, miti nordici e viaggi nello spazio. Ce n’era uno, in particolare, che si intitolava
21st Century Foss ed era pieno di riproduzioni incredibili di navicelle spaziali e città  del futuro, dalle forme estreme e organiche. Non lo vedevo da trent’anni, ma di recente l’ho trovato su eBay. Riguardare quelle immagini mi ha riportato vivi alla memoria i sogni di quando avevo otto anni».
Hai qualche brutta abitudine quando leggi? Tendi a interrompere la lettura di un libro? A saltare le pagine? A scribacchiare ai margini? Ad addormentarti mentre leggi?
«Tutte quelle che hai detto! Interrompo di continuo il leggere libri. Lascio segni, piego gli angoli delle pagine. E mi addormento mentre leggo, certo. La maggior parte dei miei libri si è bagnata, perché mi piace leggere mentre faccio il bagno nella vasca».
Tra i libri che hai scritto, qual è quello che preferisci?
«Di solito mi sento legatissimo all’ultimo che ho scritto. Ma in questo caso devo dire che quello che preferisco in assoluto è
A hologram for the king. È diverso dal libro che pensavo di scrivere, quindi riesco a considerarlo con un certo distacco».
Se potessi conoscere uno scrittore, vivo o morto, chi sceglieresti? E che cosa vorresti sapere di lui?
«George Orwell. E inizierei a chiedergli qualcosa sui suoi baffi».
Tra gli scrittori che hai conosciuto, invece, chi ti ha colpito di più?
«Christopher Hitchens è stato l’essere umano più colto ed espressivo che io abbia mai conosciuto. Poteva parlare di qualsiasi argomento, a qualsiasi ora del giorno e della notte, senza interruzione, e catturare l’attenzione di chiunque gli fosse accanto. Non condividevo le sue idee politiche, ma è stato sempre un uomo estremamente cordiale e generoso».
C’è uno scrittore che consideri tuo mentore o tuo modello, almeno per qualche aspetto?
«Mi ispira la grande varietà  di temi trattata da William T. Vollmann, ma apprezzo molto anche la sua empatia e la sua curiosità . Concede assolutamente a tutti il beneficio del dubbio e io cerco di ispirarmi a lui per questo».
Come ti procuri i libri? Li scarichi? Li acquisti online? Li prendi in prestito? Hai l’abitudine di bazzicare le librerie dell’usato?
«Io leggo soltanto libri in edizione cartacea e per lo più me li procuro nelle librerie indipendenti della Bay Area. Mi piacciono i libri usati e così frequento le svendite di libri usati organizzate dalle librerie dei dintorni. È in occasioni come quelle che puoi trovare quel dato libro che manca a una tua raccolta, spendendo appena un dollaro a volume. Una volta ho comprato tutte le opere di Balzac per 20 dollari. Niente male».
Qual è il prossimo libro che hai in mente di leggere?
«Qualche tempo fa un poeta di nome Arif Gamed mi ha regalato il suo libro. Si intitola Morning in Serra Mattu: A Nubian Ode.
Purtroppo, dopo averne letto e adorato le prime pagine, l’ho perso. L’altro giorno mentre facevo ordine in ufficio l’ho ritrovato e ne ho già  letto la metà . Si tratta di un poema epico sull’esperienza di crescere nel Sudan settentrionale. È magnifico, diverso da qualsiasi cosa io abbia mai letto e riesca a ricordare. Sono felice di averlo ritrovato, mi è sembrato quasi un ricongiungimento».
(Traduzione di Anna Bissanti) © 2012 The New York Times Book Review Distributed by The New York Times Syndicate

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