“Bundesbank pericolosa per la stessa Germania tradisce le promesse del ’45”
BERLINO — «Mario Draghi ha perfettamente ragione, grazie al cielo Merkel e Hollande hanno promesso tutto il possibile per salvare l’euro. Il dogmatismo della Bundesbank è pericoloso per la Germania e per l’Europa. Rischiamo di tradire la promessa d’una Germania aperta al mondo, pacifica e cooperativa che facemmo alle potenze occidentali nel ‘45 in cambio della rinuncia dei vincitori a chiederci risarcimenti di guerra». Le durissime parole sono di Karl Lamers, il veterano europeista della Cdu (il partito della cancelliera) che con Kohl cancelliere e Wolfgang Schaeuble, negli eroici ultimi anni di Bonn capitale, lanciarono l’euro volendoci dentro anche l’Italia.
Dottor Lamers, Bundesbank attacca Draghi, Merkel la critica poi insieme a Hollande promette tutto per l’euro. Che ne dice? Più o meno speranze?
«Più speranze, perché le parole di Draghi sono assolutamente giuste e per fortuna Merkel e Hollande hanno parlato nella sua direzione. Draghi non ha parlato di acquisti di titoli sovrani bensì di situazione eccezionale. La Bundesbank a volte mi dà l’impressione di non aver ancora digerito appieno la sua riduzione di ruolo con la nascita della Bce».
Però attaccano.
«Attaccano perché si rifugiano nella loro tendenza al dogmatismo il quale è rafforzato, nella situazione eccezionale in cui l’Europa si trova. E non aiuta certo a uscire dalla crisi».
Molti media tedeschi ieri attaccavano Draghi, in linea con la Bundesbank. Quanto è pericoloso il trend isolazionista?
«Non è nell’interesse della Germania, bisogna dirlo chiaramente al massimo livello. In questo senso è pericoloso: alcuni, prigionieri delle loro paure si sentono confermati dalla posizione della Bundesbank, che per decenni è stata un’istituzione molto autorevole. Situazioni simili impongono decisioni inusuali. I politici non hanno ancora reagito con forza e velocità co-
me richiesto dai mercati, già Trichet fu costretto a nuove misure. Oggi il pericolo non è l’inflazione temuta dalla Bundesbank. Neanche con acquisti Bce di titoli sovrani».
Scontro politico centrale interno alla Germania allora?
«Grazie a Dio la maggior parte dell’opposizione è schierata bene. La Bundesbank è indipendente. Ma è un grande pericolo anche per la sua stessa indipendenza lasciarsi trascinare dagli umori timorosi di una parte dell’opinione pubblica. La banca centrale tedesca deve capire che il mondo è cambiato. Ora, di fronte alla sua sfida dogmatica, Merkel e Schaeuble hanno bisogno di alleati: Draghi, Monti, Hollande, un po’ come la Germania di Adenauer ebbe bisogno di amici occidentali dopo l’orrore e la vergogna in cui il mio paese si gettò e gettò il mondo, finendo all’anno zero del ‘45».
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