Bambino palestinese preso a calci Video inchioda le guardie di frontiera
Lo scorso 29 giugno un attivista ha filmato due guardie di frontiera – un corpo paramilitare della polizia israeliana – impegnati ad aggredire con violenza Abdel Rahman Burqan, un bambino palestinese ad Hebron.
Le immagini (http://www.btselem.org/video/201200629_soldier_kicks_boy) mostrano un agente nascosto nei pressi di un vicolo in attesa del bambino. Ad certo punto salta fuori e con tono perentorio urla al piccolo: «Perché stai causando un putiferio?». Abdel Rahman comincia a piangere e a chiamare la madre ed è a questo punto che appare un altro agente della guardia di frontiera che lo prende a calci. Amer Burqan, il padre del bambino, intervistato da Ynet, il sito online del quotidiano israeliano Yediot Ahronot, ha assicurato che il figlio non aveva provocato in alcun modo i due agenti o scagliato sassi contro di loro. L’uomo ha aggiunto che la polizia israeliana non consente ai palestinesi il passaggio per il vicolo dove è stato aggredito il figlio durante le festività ebraiche o durante i movimenti nella zona dei coloni e che forse Abdel Rahman è stato picchiato per questo.
Related Articles
A Manama una Ferrari non fa «primavera»
Ecco perché si corre. Ecclestone al volante L’annullamento dell’anno scorso non si ripete: in campo ci sono troppi interessi
Embargo totale contro il Venezuela, Bolton e i falchi in azione
Ma il piano Usa boicotta le opposizioni venezuelane democratiche. Il diktat trumpiano devasta un paese già in crisi, dove si vive di sussidi su cibo e benzina. Il prossimo obiettivo: Cuba
11/09. Ground Zero, gli affari sauditi di Trump
11 settembre. Alla vigilia del 21esimo anniversario le famiglie delle vittime firmano una petizione per fermare il torneo di golf organizzato da Donald Trump con sponsorizzazione saudita