Acta, il Parlamento europeo respinge l’accordo

Loading

”Sono molto felice che il Parlamento abbia deciso di seguire la mia raccomandazione di respingere Acta”, ha affermato il relatore David Martin (gruppo parlamentare S&D) dopo il voto. “Tuttavia – ha aggiunto il relatore – l’Unione Europea deve trovare vie alternative per proteggere la proprietà  intellettuale. Sosterrò sempre le libertà  civili rispetto alla protezione del diritto di proprietà  intellettuale”, ha infine concluso Martin.

La finalità  del trattato era quella di rendere uniformi le leggi internazionali che regolano la proprietà  intellettuale, così da poter disporre di strumenti più incisivi per contrastare la pirateria e la contraffazione on-line. Se l’Acta fosse stato approvato, ci sarebbe stata una pericolosa ingerenza non solo delle multinazionali titolari dei diritti d’autore, che avrebbero potuto agire in proprio, senza l’intervento dell’autorità  giudiziaria, ma anche delle autorità  nazionali di controllo sulle telecomunicazioni (in Italia è l’Agcom), con responsabilità  anche di tipo penale per gli internet provider, che sarebbero così stati ritenuti corresponsabili delle attività  degli utenti e di conseguenza avrebbero aumentato il controllo della rete e la censura dei contenuti pubblicati on-line.

Durante la discussione sull’Acta, il Parlamento Europeo era stato sottoposto a forti pressioni da parte di migliaia di cittadini europei che chiedevano la bocciatura le testo, con manifestazioni per strada, e-mail ai deputati e telefonate ai loro uffici. Il Parlamento ha anche ricevuto una petizione firmata da 2,8 milioni di cittadini di tutto il mondo, che si opponevano alla ratifica dell’accordo internazionale, negoziato in segreto tra gli Stati della Ue, Stati Uniti, Australia, Canada, Giappone, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud e Svizzera. Con il voto odierno, né l’Unione Europea, né i suoi Stati membri, potranno far parte dell’accordo


Related Articles

Più web ma meno ricavi da carta. Il rapporto Fieg

Loading

La notizia buona è che la voglia di informarsi aumenta. La cattiva è che questo avviene sempre meno attraverso i giornali di carta a scapito del web, cosa che non possiamo non notare con qualche disapprovazione in nome di un evidente conflitto di interessi.

Giornali e notiziari online: «Possibile un accordo fruttuoso fra Google ed editori»

Loading

Gli ospiti al convegno di Google sull'editoria digitale tenutosi a Roma  Gli ospiti al convegno di Google sull’editoria digitale tenutosi a Roma

il futuro dei giornali: verso il web-quotidiano personalizzato

Il sottosegretario Legnini al convegno di Google su digitale industria dei contenuti: governo può mediare

La legge ad personam che inguaia Sallusti

Loading

Non ci strapperemmo certo le vesti in difesa di Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, che rischia di occupare per i prossimi quattordici mesi un’altra branda nelle già  sovraffollate galere nostrane.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment