La crisi del ’29, ma questa volta tocca a Monti Venerdà­ il suo governo sarà¡ finito

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 Sarà  evidente,  tuttavia, da quel momento,  l’esaurimento politico del governo dei tecnici.  Dopo il vertice europeo, esso  perderà  ogni ragione sociale e politica per continuare a tenere  la guida del paese. Non sarà  davvero più utile a nessuno. La sua crisi inizierà  nei fatti.

Ha fatto  diligentemente i compiti assegnati dalla Bce, cioè la cosiddetta riforma del mercato del lavoro e quella delle pensioni. E’ riuscito a fare  quello che altri governi anche di destra non erano riusciti a portare a termine: far pagare a lavoratori e pensionati la crisi economica e finanziaria. E’ chiaro che ha poco o nulla da dire sul piano della crescita e dello sviluppo. D’altronde sembra  traballante anche l’altro pilastro su cui Monti e il suo esecutivo poggiavano la loro forza, quello della credibilità  internazionale. Sarà  difficile dire che questa esiste e resiste di fronte ai dinieghi della Merkel ad ogni proposta del premier italiano per controllare lo spread. Il quale, peraltro, è tornato su valori non molto lontani da quelli allarmanti dell’era pre Monti.

Ci sono tutte le premesse, quindi, perchè nel pericolante quadro politico italiano, i partiti che oggi sostengono la strana maggioranza del professore, trovino il modo per dargli il benservito. O per rendere inutile la sua permanenza a palazzo Chigi. Che è poi la stessa cosa. Anche se rimangono ancora  in carica per qualche mese Monti e i suoi ministri non hanno più niente da dire.  E quel che dovevano fare lo hanno già  fatto.


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LA POLITICA DELL’ODIO

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Nonostante gli stanchi insulti di Bossi ai cittadini di Milano, «diventerà  Zingaropoli», e a Pisapia, «un matto», il risultato del primo turno elettorale è un sollievo, la fine di una condanna al berlusconismo eterno, la fine di una prevaricazione dei ricchi e potenti, con tutti i difetti degli uomini arrivati a una ricchezza spropositata, imposta a tutto. Persino nei gusti, non solo ai consenzienti ma anche agli oppositori, come il signore di Arcore, maniaco della pulizia e dell’ordine che vi consigliava l’uso del mentolo forte per l’alito

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