Un centro culturale a Lagos al posto delle vecchie prigioni

Loading

Oltre che per una roboante cerimonia di apertura e per il simposio dedicato alla Italian Connection in Africa, il Lagos Black Heritage Festival, che si è tenuto nella metropoli nigeriana in aprile, sarà  ricordato per l’inaugurazione della Kongi’s Harvest Art Gallery, un nuovo punto di riferimento per tutti coloro che siano interessati non solo alla Nigeria (e a Soyinka, in particolare), ma alla cultura africana nel suo complesso. 
Intitolata all’omonimo dramma del 1965 (Il raccolto di Kongi) – i cui protagonisti, il dittatore Kongi e l’oba Danlola, sono emblemi delle contraddizioni dei poteri postcoloniali – l’edificio sorge in quell’innovativo complesso che è a sua volta Freedom Park, aperto nel 2010, per il cinquantesimo anniversario dell’indipendenza, sulla pianta delle antiche Her Majesty’s Prisons. Strette nel quadrilatero fra Broad Street, Brook Street, Prison Street e Campbell Street, su Lagos Island, le prigioni, che risalgono al 1872 e sono state chiuse negli anni Sessanta, hanno ospitato fra gli altri figure di spicco della lotta anticoloniale come Herbert Macaulay (1864-1946) e Obafemi Awolowo (1909-1987). 
La riconversione del complesso carcerario, spiega l’architetto Theo Lawson, responsabile del progetto, potrà  invece offrire ora alla popolazione delle isole lagunari un luogo di ristoro e riflessione nel caos della giungla urbana – grattacieli, uffici, negozi e commerci di ogni sorta – che circonda il parco. E allo stesso tempo, si auspica che Freedom Park possa attirare l’élite, nigeriana e straniera, di Ikoyi così come di Victoria Island, quartieri entrambi caratterizzati da vaste e lussuose aree residenziali circoscritte da filo spinato e recenzioni elettrificate. 
L’immensa città , che conta oggi oltre 18 milioni di abitanti e si prevede sarà , nel 2020, la più popolata al mondo, si estende naturalmente ben oltre le sue isole, su una terraferma il cui principale punto di riferimento, visivo e culturale, è il National Theatre dello storico Festac ’77 (il secondo Festival of Black & African Arts and Culture – il primo, a Dakar, ebbe luogo nel 1966). 
Freedom Park, che la pubblicazione commemorativa Freedom Park: The Journey to Liberation (Lagos 2010) definisce «un testamento simbolico» di ciò che la Nigeria ha conquistato dal 1960 a oggi, potrebbe qualificarsi dunque, proprio in associazione coll’annuale Black Heritage Festival, come nuovo centro d’eccellenza artistico e culturale della città . Le sue attività  potrebbero così andare ad affiancarsi a quelle di centri polivalenti come il Terra Kulture, struttura a pochi passi dalla centrale Bar Beach, che offre, come Freedom Park, spazi espositivi e ricreativi, e un teatro.


Related Articles

1998, Fidel-Wojtyla 2012, Raàºl-Ratzinger

Loading

L’isola nella corrente Ma quale corrente? Mentre il paese è impegnato in un difficile processo di riforme, la visita del papa tedesco, 14 anni dopo quella del papa polacco, apre interrogativi

Benedetto XVI arriverà  all’Avana prima della prossima Pasqua e sarà  accolto «con affetto e rispetto». Un altro round dell’incontro-scontro fra il regime socialista e la chiesa del cardinale Ortega. Un quadro politico totalmente diverso da quello in cui piombò Giovanni Paolo II

Ricorso a Strasburgo contro l’accordo Ue-Turchia

Loading

Migranti, presentato da un magistrato spagnolo. #stopthedeal: una petizione per l’abolizione dell’intesa con Ankara

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment