by Editore | 2 Giugno 2012 12:15
MILANO – Una squadra composta per due terzi da consiglieri indipendenti: con questo schieramento Pietro Salini, che ha il 29,2% di Impregilo, si appresta a chiedere la revoca dell’attuale cda del gruppo di costruzioni e la nomina di un nuovo board. Ma anche Beniamino Gavio, che del general contractor ha il 29,9%, è al lavoro sulle nomine e alla ricerca di un nuovo presidente.
Nella lista di 15 consiglieri in quota Salini candidati a governare Impregilo figurano solo due esponenti della famiglia romana di costruttori (oltre a Pietro che sarà l’ad, c’è il cugino Simon Pietro), il presidente Claudio Costamagna, alcuni dei manager del gruppo come Massimo Ferrari (direttore degli affari generali) e Claudio Lautizi (direttore generale attività estere) e l’avvocato dello studio Erede, Roberto Cera. Tra i nove indipendenti c’è invece una pattuglia di professori, consulenti, uomini e donne di industria come Laudomia Pucci, dell’omonima famiglia della griffe che fa parte del gruppo Lvmh, Laura Cioli (ex Sky Italia), Pietro Guindani (Vodafone) e Geert Linnebank (Thomson Reuters), Alberto Giovannini (ex Banca di Roma). Dal mondo accademico arrivano invece le candidature di Marina Broggi (ordinario della Sapienza di Roma) e Mario Giuseppe Cattaneo (Cattolica di Milano), da quello delle consulenze ci sono Giorgio Rossi Cairo della Value Partners e il commercialista Massimo Gatto, dell’omonimo studio associato.
A sua volta il gruppo Gavio starebbe preparando una lista da presentare il 12 luglio (nel caso in cui Salini riuscisse a vincere in assemblea) e starebbe vagliando le candidature per la presidenza del gruppo insieme ad alcuni nuovi innesti per il cda. Ieri in proposito circolava il nome di Fabrizio Palenzona, manager che conosce bene la società di costruzioni, in sostituzione di Massimo Ponzellini, che ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza dopo essere finito agli arresti domiciliari per l’inchiesta sulla Bpm. Ma fonti vicine al gruppo di Tortona hanno precisato che non è stata presa nessuna decisione sul successore di Ponzellini e non è stato convocato nessun consiglio di Impregilo a riguardo. Viceversa il nome di Gian Maria Gros-Pietro – che tra l’altro è presidente di Auto To-Mi – potrebbe essere tra i futuri consiglieri del gruppo di costruzioni, anche perché a breve potrebbero esserci nuove defezioni come quei consiglieri che erano espressione del gruppo Ligresti (Massimo Pini e Antonio Talarico). E mentre i due pretendenti di Impregilo si contendono i voti del mercato, il titolo è volato su massimi che non vedeva dal 2008 (3,19 euro e il 33% in più da inizio anno). Se è vero che prima del sequestro preventivo sull’inceneritore di Acerra il titolo valeva anche il doppio, è altresì vero che da allora sono cambiate tante cose sui mercati internazionali. La prossima settimana Impregilo dovrebbe ad ogni modo incassare i 355 milioni di risarcimento sull’impianto campano, per cui è in causa dal 2007.
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