Prezzi della spesa su del 4,4% e luce e gas rincarano ancora

by Editore | 29 Giugno 2012 6:40

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ROMA â€” Si ferma il prezzo della benzina e ma sale quello della frutta e s’impenna quello del gadget tecnologico. Per il treno si spende di meno, ma in compenso ci si prepara a pagare di più per «pacchetti» e voli aerei. Cambia dunque il peso delle singole voci, ma il risultato finale sull’andamento del costo della vita non varia. L’Istat segnala, a giugno, un’inflazione in crescita. Un ritocco moderato sul dato generale – il 3,3 per cento dopo la frenata di maggio al 3,2 – più deciso sul «carrello della spesa», ovvero sulle voci d’acquisto che l’istituto considera più frequenti: dal pieno, appunto, alla spesa alimentare. L’inflazione da «carrello » tocca il 4,4 per cento, in salita rispetto al 4,2 di maggio. E anche se i commercianti segnalano che si tratta di normali ritocchi stagionali e assicurano che il dato non deve preoccupare, le associazioni dei consumatori ricordano che questo movimento ha un peso. Tradotto in euro – calcola il Codacons – il rialzo dei prezzi sui beni più frequenti farà  sì che in un anno una famiglia di tre persone investa per la spesa quotidiana 594 euro in più (642 se i membri della famiglia sono quattro). Se invece agli effetti di un’inflazione al 3,3 per cento, si vogliono anche aggiungere le ricadute dirette e indirette dell’aumento della tassazione – calcolano Adusbef e Federconsumatori – la stangata annuale sui bilanci familiari raggiunge quota 2.474 euro.
Stime che non tengono conto però del nuovo aumento sulle bollette che scatterà  dal primo luglio: l’Autorità  per l’energia ha infatti varato un aumento del 2,6 per cento per il gas e dello 0,2 per la luce. Per il «consumatore tipo» il tutto si tradurrà  in una maggiore spesa annua di 32 euro annui per il gas e di 1 euro in più sulla luce. Ma questi ritocchi – aggiunti agli altri già  subiti negli ultimi mesi – secondo Adusbef e Federconsumatori faranno volare la spesa annua in bollette per un totale di 200 euro in più.
A dettare il risultato di maggio, comunque, non è stata la benzina che ha segnato quotazioni in calo. La verde ha registrato un variazione di prezzo del meno 2,5 per cento su maggio e anche il prezzo del gasolio per autotrazione è sceso del 2,3 per cento.
Non è da lì quindi che arriva il rialzo. A far aumentare il costo della vita, questa volta, è stata la spesa alimentare. In particolar modo il «fresco» (più 0,8 per cento su base mensile, e più 2,8 sull’anno), e ancor di più la frutta, che ha registrato un’impennata del 9,6 per cento su maggio e del 3,3 su giugno 2011. Dall’alimentare arriva la spinta più forte, ma anche i gadget tecnologici e in particolare gli accessori per computer e tablet mettono a segno un rialzo sul mese del 10,3 per cento. E il resto lo fa l’imminente arrivo delle vacanze che spinge i prezzi dei «pacchetti» del 10,6 per cento e quelli del trasporto aereo del 4. Dati che comunque non preoccupano Confcommercio: «non vi è allarme », commenta, si tratta di «normali rincari stagionali, non vi è tensione». Altra storia – dice il Centro studi – se ad ottobre dovesse arrivare l’aumento dell’Iva. Per Confesercenti «i prezzi sono fermi dall’autunno scorso ».

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