Nuovi scandali per le banche britanniche nel mirino Rbs, Hsbc, Lloyds e Barclays

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LONDRA â€” Le quattro banche inglesi più importanti coinvolte in un nuovo scandalo per vendite truccate di prodotti finanziari e una multa di circa 150 milioni di sterline in arrivo per la Royal Bank of Scotland sempre per manipolazione dei tassi d’interesse Libor, come per la Barclays. Il giovedì della City è stato peggiore del mercoledì e il premier David Cameron, da Bruxelles, ha sancito la riprovazione generale: «La gente è arrabbiata con le banche e lo sono anche io: chi ha sbagliato deve assumersi le sue responsabilità  – ha detto loro devono pagare e noi cambieremo le regole in tutti i campi, penali ma non solo. Daremo anche più poteri alla Banca d’Inghilterra ». In realtà  anche negli Usa c’è stato un caso che ha sollevato indignazione: quello di Ina Drew, ex manager della Jp Morgan a Londra, co-responsabile delle perdite (9 miliardi in totale) aziendali, cui è stata riconosciuta una buonuscita d’oro di circa 21,5 milioni di dollari.
Tornando in Gran Bretagna, la Financial Services Authority ieri ha annunciato un accordo riparatorio con la Royal Bank of Scotland, Lloyds Tsb, la Hong Kong and Shanghai Banking Corporation e con la stessa Barclays, di nuovo coinvolta. Hanno tutte accettato di compensare i clienti, migliaia di piccole e medie aziende che sono state fornite di prodotti finanziari con tassi d’interesse fluttuanti, al punto di esporle a perdite enormi. Nel fare l’annuncio, la Fsa ha sottolineato che nell’inchiesta svolta sono state rilevate “gravi mancanze” con un forte impatto sulle aziende colpite, che ora dovranno essere risarcite direttamente.
Il totale potrebbe arrivare a vari miliardi di sterline. Per avere un’idea, basta la stima fornita alla
Reutersda Michael Brennan, l’avvocato della Bracewell Law che rappresenta alcune delle aziende coinvolte: l’ipotesi è fra i tre e i sei miliardi di sterline chiesti da circa quattromila fra società  immobiliari, grandi alberghi, ma anche negozianti di strada con un singolo esercizio che speravano di proteggersi dagli aumenti dei tassi d’interesse con l’aiuto della banca prescelta e si sono invece trovati soli davanti a cifre impossibili da pagare.
Non basta. Come ha rivelato il Times, c’è anche la multa in arrivo per la Royal Bank of Scotland, all’82% di proprietà  pubblica. In giornata, il governatore della Banca d’Inghilterra Mervyn King, presentando alla stampa un rapporto sulla stabilità  finanziaria, ha affrontato il tema dello scandalo mettendo in discussione l’intero impianto del settore
bancario britannico: «Ci sono stati episodi di manipolazione ingannevole del Libor – ha detto King – con un pessimo trattamento dei clienti. Un’inchiesta come quella di lord Leveson sui media non serve, perché gli errori delle banche sono evidenti. Invece abbiamo bisogno di un vero cambiamento nella cultura
del settore». Quello che pensano anche i politici, a partire da Cameron per arrivare fino ai laburisti, che però vorrebbero anche un’inchiesta in stile Leveson. Che nel frattempo, nonostante le richieste corali, l’amministratore delegato della Barclays Bob Diamond annunciasse di non volersi dimettere sostenendo che la colpa dei brogli è di «un piccolo numero di impiegati» non ha fatto che inasprire il clima.


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