Maxi-patrimoni nel mirino del Fisco

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ROMA – Monti e il ministro della Giustizia Severino accelerano sulla delega di riforma fiscale varata il 16 aprile scorso dal governo e che ancora non è arrivata in Parlamento. Il testo, che dovrebbe approdare alla Commissione Finanze della Camera, è in fase di limatura sul tema della rilevanza penale dell’abuso di diritto: la delega approvata dal Consiglio dei ministri prevede infatti che tutti i casi «ascrivibili a fattispecie abusive» siano esclusi da rilevanza penale. L’esame del Quirinale, sotto forma della normale collaborazione riservata ai disegni di legge, ha rilevato che la norma è formulata in modo un po’ generico e non vengono individuate nel dettaglio le fattispecie escluse dalla rilevanza penale. L’eventuale approvazione di una norma così concepita creerebbe dubbi interpretativi e, soprattutto, impatterebbe su alcuni procedimenti in corso di giustizia tributaria. Così Tesoro e Giustizia sono al lavoro – come ha spiegato una nota di Via Venti Settembre – per dettagliare meglio i principi della delega con una «soluzione comune». Come è noto la delega fiscale introduce la riforma del catasto, le nuovi criteri di tassazione delle imprese, il monitoraggio sull’evasione e la revisione del sistema di detrazioni fiscali.
Continua intanto l’azione di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate di contrasto all’evasione. Le Fiamme Gialle (che un emendamento alla spending review di ieri destina anche alla collaborazione del commissario Bondi) hanno fatto il bilancio delle azioni sul fronte internazionale nei primi cinque mesi dell’anno: sono oltre 4 miliardi e mezzo i redditi non dichiarati scoperti. La casistica, rilevata da oltre 60 indagini, è assai varia: si va dalle finte residenze nei «paradisi fiscali» alle truffe sull’Iva con le triangolazioni internazionali. Ma la Fiamme Gialle hanno scovato anche società  capogruppo inesistenti in località  di comodo, prestanome stranieri e acquirenti fittizi all’estero. Tra i paesi oggetto dell’indagine la Svizzera, Hong Kong e anche la Gran Bretagna. 
L’Agenzia delle entrate punta invece, nel suo piano controlli del 2012, sulle grandi imprese e sui contribuenti di grossa taglia. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha inviato infatti a tutte le strutture il piano per la lotta all’evasione 2012. Le linee d’azione prevedono attenzione ai grandi patrimoni superiori ai 5 milioni, il «tutoraggio» fiscale sulle imprese «big» (passeranno da 2.000 a 3.200 le imprese sotto la lente del fisco), e indagini finanziarie sui lavoratori autonomi e sui professionisti. In agenda anche un serrato confronto tra redditi dichiarati e tenore di vita in base al «redditometro». 
Per quanto riguarda le imprese, più di 3.000 grandi contribuenti finiranno sotto tutoraggio: si tratta in pratica di una presenza stabile delle amministrazioni fiscali regionali nelle aziende con lo scopo di controllo e assistenza nelle operazioni fiscali. Sono previsti, infine, piani di intervento mirati sulle medie aziende: un quinto delle medie imprese sarà  investito dall’operazione.


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