«Salerno-Reggio nel 2013. Ci metto la faccia»

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ROMA — «Non c’è una fase uno e una fase due per la crescita perché questa è stata una preoccupazione del governo fin dall’inizio… Ma ora abbiamo proposto un decreto per lo sviluppo: organico, robusto, complesso…». Il professor Mario Monti — che di pomeriggio scende in sala stampa, dopo un Consiglio dei ministri fiume, accompagnato dai ministri Paola Severino e Corrado Passera, dal viceministro Vittorio Grilli, dal sottosegretario Antonio Catricalà  â€” per una volta lascia tutto lo spazio alla sua squadra. Non prima, però, di anticipare un particolare cui tiene: «I motivi ispiratori di questo Consiglio dei ministri sono la crescita ma anche la riduzione della dimensione, del perimetro e del peso dello Stato per quanto riguarda le sue attività ». E per far capire che si fa sul serio, spiega che si parte proprio «da casa Monti»: dalla presidenza del Consiglio e dal ministero dell’Economia con «un alleggerimento e una razionalizzazione» di strutture e organici.
Dunque, dopo un paio di rinvii e qualche contrasto interno, il governo ha varato «salvo intese» l’atteso decreto legge sullo sviluppo che conta ben 60 articoli e che dovrebbe «mettere in moto 70-80 miliardi di euro» per usare le stime del ministro Passera. Il varo del testo arriva alla vigilia delle elezioni in Grecia e dieci giorni prima del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Per questo anche ieri sera a Milano — alla fondazione Italia-Cina, dove ha rassicurato i cinesi «sulle prospettive dell’euro» — il premier ha ribadito che il governo è concentrato sulla crescita «con le iniziative del ministro Passera» anche se poi le decisioni «sono assunte con collegialità » e seguendo anche le indicazioni di altri ministri. Monti ha poi spiegato che alcuni interventi — le dismissioni di aziende pubbliche e di beni immobili dello Stato varate con il decreto sviluppo — potevano essere fatti prima: «Stamattina (ieri, ndr) abbiamo varato, in ritardo rispetto a ciò che alcuni opinionisti ci chiedevano di fare, un programma di dismissioni di asset pubblici, coinvolgendo anche i Comuni».
Al termine del consiglio è toccato comunque al ministro Corrado Passera (Sviluppo economico e Infrastrutture) illustrare il lungo elenco di interventi del decretone. Innanzitutto gli incentivi per il lavoro, l’assunzione di giovani con curriculum eccellenti, le infrastrutture e l’edilizia. Ma oltre al testo del decreto ci sono anche altri impegni ambiziosi, ha annunciato Passera: «I cantieri della Salerno-Reggio Calabria, alcuni dei quali ancora da aprire, saranno completati entro il 2013». L’impegno è davvero solenne se poi il ministro, incalzato dalle domande, ha aggiunto: «Come in tante altre cose ci metto la faccia. Ho visitato i cantieri, già  da questo esodo molti di essi saranno chiusi. Per la fine del 2013 saranno completati tutti».
Il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha confermato che il governo «affonderà  la pala nel cumulo dei processi pendenti» introducendo un filtro per i processi civili d’appello e stabilendo in 6 anni la durata dei processi civili. Tutto questo, però, non entusiasma i partiti: «Ci sono cose buone ma altre che non si capiscono», dice Bersani (Pd) mentre Romani (Pdl) osserva: «Bene, ma la crescita non si fa a puntate».


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