«Da qui non passerete mai» Resiste il fronte anti discarica
RIANO — Non accenna a placarsi la protesta degli abitanti di Riano, comune di 10 mila anime al confine con il XX Municipio della Capitale che ospita la cava di Pian dell’Olmo: anche ieri la via Tiberina è rimasta bloccata per tutto il giorno con un centinaio di cittadini accampati con ombrelloni, gazebo e sedie sull’asfalto per presidiare la zona. E di notte i sacchi a pelo e qualche improvvisato focolaio aiutano i più convinti a resistere.
Per il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che sembra aprire uno spiraglio alle speranze dei rianesi, il sito scelto lunedì dal prefetto e commissario per l’emergenza rifiuti a Roma, Goffredo Sottile, non era l’area che il governo Monti aveva indicato «al top delle aree compatibili», ma «la scelta non è del ministero, in questo momento è affidata a un commissario…». Del resto anche Clini ricorda che a Pian dell’Olmo (terreno di proprietà di Manlio Cerroni, che già possiede Malagrotta) è possibile realizzare una discarica «a condizione che vengano assicurate la sicurezza, in particolare dell’ambiente, l’eliminazione del rischio di contaminazione delle falde acquifere e naturalmente l’eliminazione di rischi di contaminazione ambientale intorno alla discarica», attraverso «interventi di ingegneria che garantiscono questo risultato». Per fare questo però servono tempo e soldi, due voci al momento molto incerte. Ma quando aprirà la nuova discarica? «Entro l’anno — risponde Clini — se la smettiamo di farla diventare un “totem”».
In attesa dei ricorsi al Tar che le amministrazioni comunali della zona stanno preparando contro il progetto, i 17 sindaci della Valle del Tevere, insieme con il primo cittadino di Monterotondo e il presidente del XX Municipio di Roma, hanno inviato ieri una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella quale ribadiscono la propria «totale contrarietà » alla decisione di individuare in Pian dell’Olmo il sito dove creare la nuova discarica post Malagrotta. I sindaci, che oggi andranno a manifestare davanti a Palazzo Chigi, chiedono di incontrare il Capo dello Stato «in nome di un sano confronto democratico».
A dire «no» sono anche il presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto, con il coordinatore Pdl di Roma, Gianni Sammarco: «Invitiamo il governo Monti a riflettere sul danno ambientale che la discarica potrebbe provocare se ci si ostinasse a volerla realizzare a Pian dell’Olmo». Più duro il commento del senatore Stefano Pedica (Idv): «Se Sottile pensa di risolvere il problema dei rifiuti scegliendo il nuovo sito tra i 7 indicati dalla Regione Lazio senza controlli diretti, e sulla base di carte taroccate, ha imboccato la strada sbagliata». Parole condivise da Luigi Nieri e Filiberto Zaratti (entrambi Sel) che aggiungono: «Qui c’è il rischio di esondazione del Tevere: perché non si valutano anche altre aree e si continua a perdere tempo?».
Tra i manifestanti che bloccano la via Tiberina c’è anche il sindaco di Riano, Marinella Ricceri (Pd): «Ci sono vincoli idrogeologici e archeologici. Il sito è a meno di un chilometro da scuole e case ed è pure troppo piccolo». Intanto «le voci di una futura discarica che circolano da un anno — aggiunge — stanno distruggendo l’economia di Riano». Bruno Ghetti, 69 anni, che abita a 250 metri dalla cava, da ieri all’alba si è incatenato al cancello di ingresso del sito: «Tranquilli, noi teniamo duro: da qui non si passa».
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