by Editore | 16 Giugno 2012 4:41
Il 30 aprile, Martha, con l’aiuto di papà , ha deciso per protesta di pubblicare sul suo sito «NeverSeconds» la fotografia, con relativa pagella, del vassoietto bianco offerto nella mensa del suo istituto scolastico. Uno squallore: due crocchette di patate, tre fette pallide di cetriolo, un hamburger anemico e un ghiacciolo. L’effetto a valanga è stato immediato e da ogni angolo del mondo sono arrivate le fotografie dei pasti scolastici di scuole elementari, medie e superiori: due milioni circa di blog, con tanti complimenti per la brillante idea.
Giovedì scorso, le cose precipitano: la stampa locale invita le autorità della scuola a licenziare il personale di cucina che produce quella sbobba. Il gioco si fa pesante e così il Municipio di Argyll preme perché i professori vietino a Martha di fare le sue fotografie, colpevoli di minacciare i posti di lavoro di cuochi e inservienti. Detto fatto, e la censura scatta, insindacabile. A quel punto la piccola Papessa annuncia urbi et orbi sul web il provvedimento dei professori con un post mestamente intitolato Goodbye. L’indignazione del popolo di internet non si fa attendere: si mobilita mezzo mondo. Papà Payne interviene sulla BBC Radio’s Good Morning per precisare che sua figlia «è molto triste» anche perché la bambina aveva avviato una raccolta di fondi per un’opera di carità in Malawi. Prende la parola, su Twitter, un’autorità dell’arte culinaria, Jamie Oliver, invitando la piccola alla lotta partigiana: «Resisti, Martha». Messaggio ritwittato due milioni e trecento mila volte. Radio e televisioni riprendono la notizia in nome della libertà d’opinione. Ecco che, con una nuova decisione insindacabile, il consiglio d’istituto della scuola scozzese cambia idea e fa marcia indietro: come non detto, Martha può continuare liberamente a fotografare. A rassicurare l’opinione pubblica sulla qualità della democrazia britannica, interviene sulla Bbc Radio 4 un leader politico locale proclamando: «Da noi non esiste censura».
Doppia figuraccia della scuola. Doppio errore. Sbagliata la sanzione, sbagliata la retromarcia di educatori tremebondi che invece dovrebbero dare un esempio di equilibrio e autorevolezza. Resta il fatto (grottesco) che un irrilevante caso di disservizio scolastico risolvibile con un banale colloquio tra genitori e preside è diventato un’emergenza socio-politica discussa in mondovisione. A questo punto, si spera che in attesa che i cuochi migliorino le loro prestazioni a vantaggio di Martha e dei suoi compagni, si autolicenzino tutte le altri parti in commedia: papà Payne, professori e preside, municipali di Argyll, leader politici e celebrity-chef. I due milioni di followers e blogger posso sempre discutere d’altro.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/06/la-bimba-blogger-che-la-rete-salva-dalla-censura/
Copyright ©2024 Diritti Globali unless otherwise noted.