by Editore | 16 Giugno 2012 4:43
Dal 1972 questa operazione è stata fatta già 24 volte. Ecco perché vi sentite un po’ più vecchi. Dicono che la rotazione terrestre sia un poco poco più lenta di quanto dovrebbe. Se lo dicono, noi non abbiamo nessun motivo per non crederci. È impercettibile, e non c’è da preoccuparsi. Solo, ogni tanto qualcuno che sa come vanno queste cose aggiunge un secondo a un giorno, e tutto torna a filare liscio.
Ora, bisogna soltanto capire come impiegare quel secondo. Non è tanto, ma non perché un secondo dura un solo secondo, piuttosto per il fatto che viene voglia di impiegarlo in parecchi modi — troppi. E l’unico errore che non bisogna fare è quello di perderselo nell’indecisione. Si può girare il cucchiaino nel caffè quel tanto in più, in modo che non vi dicano: ma lo zucchero lo hai messo? Si può aspettare un secondo in più al semaforo in modo che vi suonino dodici clacson alle spalle (tutta gente che non sa che la terra ruota più lentamente). Si può stare un secondo in più su un bacio o in un abbraccio, fare colazione più lentamente. In un secondo si può chiedere scusa, si può ringraziare, si riesce perfino a prendersi quel tempo sufficiente per desistere dal mandare a quel paese qualcuno. Si può decifrare il colore di occhi o di capelli. Si può avere un’illuminazione che cambia la Storia — oppure, poiché il primo luglio sarà domenica, molti di noi resteranno un secondo in più nel traffico per tornare in città . Alcuni, pochissimi, avranno la sensazione che stiamo ruotando tutti con un secondo di ritardo.
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