Evasori, 380 mila verifiche obiettivo 2012 a 10 miliardi
ROMA – Un numero inferiore di controlli, ma meglio mirati a grandi patrimoni, finti poveri con barche, furbetti del fisco abili a “esterovestire” conti e operazioni. Obiettivo: dieci miliardi. Tanto conta di recuperare l’Agenzia delle Entrate quest’anno dal contrasto all’evasione fiscale, grazie a 380 mila verifiche a tappeto su imprese e contribuenti.
Ma il traguardo finale potrebbe essere ben più ambizioso, visti i 12 miliardi rastrellati nel 2011, quando il target era di appena 8, un quarto più basso dell’attuale. E la sensibilità al tema meno acuta, i “blitz” non così spettacolari, le banche dati meno integrate e potenziate. Ora i “mastini” delle tasse si chiamano Serpico, Radar, Interseco, Pandora. Applicativi informatici che l’Agenzia conta di usare al massimo della loro potenzialità , come rivela il Piano aziendale 2012 che entro la metà del mese dovrebbe essere recepito nella Convenzione triennale tra l’Agenzia e il ministero dell’Economia.
Un Piano che punta anche a diminuire la conflittualità con i contribuenti, grazie al nuovo istituto della mediazione (il 90% delle istanze sarà esaminato entro 90 giorni dalla presentazione) e al miglioramento dei servizi offerti. Più qualità e velocità (1,9 milioni di aiuti telefonici e 75 mila via sms e mail, previsti nel 2012), rimborsi più tempestivi, recuperi di imposte più efficienti. Persino un indice di soddisfazione via Internet e iniziative nelle scuole sulla legalità fiscale. Nel mirino dell’Agenzia, i grandi contribuenti con volume d’affari o ricavi sopra i 100 milioni: quelli monitorati (sottoposti a “tutoraggio”) salgono a 3.166 (dai 2 mila del 2011), gli accertati scendono a 2 mila (dai 2.763). Da loro un boccone che può lievitare rispetto ai 5 miliardi recuperati lo scorso anno. Cala il numero di controlli, ma aumenta la loro pertinenza e qualità , sulle imprese di medie dimensioni, con fatturato tra 5 e 100 milioni (13 mila da 16 mila). Così come gli accertamenti su piccole aziende e lavoratori autonomi (130 mila da 178 mila) che l’anno passato fruttarono 13,6 miliardi. Gli 007 del Fisco verificheranno poi la situazione reddituale di 35 mila persone fisiche e arriveranno a 11 mila gli accertamenti assistiti da indagini finanziarie.
Uno sforzo notevole da parte dell’Agenzia, a fronte però di una riduzione progressiva delle sue risorse umane. «Ogni anno ci sono mille pensionamenti, 600 con le nuove regole, non compensati da assunzioni, mentre il carico di lavoro cresce», ricorda Stefania Silveri, Cisl Funzione pubblica.
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