Evasione fiscale, recuperato un miliardo
ROMA — Nuovo «colpo» della Guardia di Finanza assestato agli evasori. Un tassello della strategia del premier Mario Monti nella lotta contro chi ha un tenore di vita non corrispondente al reddito che dichiara. Ecco le cifre: oltre un miliardo è stato recuperato nei confronti dei 1.781 evasori totali scoperti dalle Fiamme Gialle e circa tre miliardi sono stati sottratti alla criminalità organizzata. Inoltre nel lavoro a tutela degli istituti del Welfare state sono stati scoperti circa 1.700 tra falsi invalidi e falsi poveri e denunciati. Intensa l’attività contro l’esportazione dei capitali oltre le frontiere italiane: sono stati individuati circa 204 milioni di Iva evasa attraverso le frodi carosello e oltre 500 milioni in contanti sono stati bloccati mentre stavano per essere trasferiti all’estero attraverso i moderni «spalloni». Infine 194 mila controlli «a tappeto» in tutta Italia hanno consentito di pizzicare i furbetti dello scontrino.
La Guardia di Finanza celebra oggi i 238 anni dalla fondazione con una cerimonia che vedrà anche, per la prima volta, il passaggio di consegne tra l’attuale comandante, il generale Nino di Paolo, e il nuovo, il generale Saverio Capolupo, nominato la settimana scorsa dal governo. Nella caserma di Coppito, a L’Aquila, ci saranno oggi Napolitano e Monti.
SCONTRINO FANTASMA
Uno su tre. E’ questa la proporzione dei furbetti dello scontino fiscale che rischiano per mancata emissione una multa di 516 e la chiusura per un anno. I militari della Guardia di Finanza hanno passato al setaccio dall’inizio dell’anno 193 mila soggetti: il 32 per cento non era in regola.
L’IVA SI EVADE CON LE TRIANGOLA-ZIONI
La denuncia è arrivata regolarmente per 464 contribuenti che hanno evaso 204 milioni di Iva di competenza dell’unione europea e dello Stato. Sono le cosiddette «frodi carosello», oggetto di caccia degli 007 delle Fiamme Gialle: una società straniera vende ad una italiana (la straniera in base alla legislazione comunitaria non paga l’Iva ma la paga la società importatrice). La società importatrice italiana tuttavia è una società fantasma: vende la merce, emette fattura e e fallisce prima di saldare il debito con lo Stato: nasce così un fasullo credito Iva nella terza società .
CAPITALI ESPORTATI ALL’ESTERO
Fin dall’inizio del 2012 i finanzieri hanno recuperato oltre 6,5 miliardi evasi con diversi metodi: dalla finta residenza all’estero alle organizzazioni non dichiarate, dalle pratiche di «transfer pricing» a sofisticate manovre elusive.
CACCIA AI FALSI INVALIDI
In tutto sono 1.681 le persone che nel 2012 hanno percepito per anni dallo Stato redditi ingiustificati. Con l’operazione ‘Ade’, ad esempio, le Fiamme Gialle hanno scoperto 86 persone che incassavano la pensione di parenti morti; altre 345 invece risultavano assistiti in Italia ma erano residenti all’estero, con un danno per le casse dello Stato di 15 milioni. 336 sono invece i falsi invalidi scoperti, di cui 45 falsi ciechi.
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