by Editore | 14 Giugno 2012 7:37
ROMA — Dopo un fiume di proteste, la lettera di un gruppo di deputati del Pd (indirizzata a Monti) che chiede di «porre un freno all’arroganza», l’ennesimo scontro con la Camusso e — prima di tutto — dopo la mozione di sfiducia depositata nei suoi confronti da Lega e Idv (che sarebbe stata firmata anche da deputati del Pdl), il ministro Fornero ha promesso di far chiarezza sul caso esodati. Riferirà sulla questione in Aula martedì prossimo o, al più tardi, mercoledì mattina. L’attesa per quanto potrà dire è notevole, anche perché il sottosegretario al Lavoro Maria Cecilia Guerra, intervenendo in Commissione al Senato, ha precisato che «il governo sta valutando la possibilità di adottare, anche a seguito di consultazioni con le parti sociali, misure aggiuntive».
Sulla vicenda delle persone che — in virtù della riforma della previdenza rischiano di restare senza stipendio e senza pensione — la bufera ormai infuria. Sia sui numeri (gli interessati per l’Inps sono poco meno di 400 mila, ma il decreto del governo ne tutela solo i primi 65 mila), che sui modi e i tempi dell’azione.
«Non c’è forza politica che non abbia sottolineato l’inadeguatezza del ministro » ha precisato la Lega, firmataria assieme all’Italia dei valori, di una mozione di sfiducia contro la Fornero. Il popolo Viola ha lanciato una raccolta di firme per «esodarla». Il Pdl, con Gasparri,
«parla di comportamento gravissimo e superficiale». Il Pd è contrario ad interventi sulla persona, ma sembrerebbe più che altro per motivi di opportunità : «Dobbiamo portare la croce» ha commentato il responsabile economico Fassina «ora la priorità è che il governo venga in Parlamento a spiegare».
Fra i sindacati l’opposizione è netta: ieri, come spesso succede in questi tempi, c’è stato un piccato botta e risposta sul caso fra la leader della Cgil e il ministro. La manifestazione che sabato Cgil, Cisl e Uil — di nuovo insieme — effettueranno contro le politiche sul lavoro del governo farà del tema esodati un perno essenziale. Bonanni ha chiesto un intervento diretto del premier e di fatto fra il leader della Cisl e Monti c’è stata una telefonata. Angeletti della Uil parla di «questione scandalosa». Tutte le sigle chiedono tutele per l’intera platea
degli interessati: «La riforma previdenziale garantirà 140 miliardi di euro per i prossimi dieci anni, una piccolissima parte può sostenere gli esodati» suggerisce Bonanni. Anche dal fronte interno al governo il ministro incontra qualche difficoltà : il collega dell’Istruzione Profumo ha precisato: «veniamo da scuole diverse e spesso abbiamo visioni in contrapposizione tra loro».
Di fatto la stessa Fornero si è detta consapevole che il decreto varato non può esaurire la questione: si tratta però di capire quali saranno i modi e i tempi di futuri interventi da effettuare nell’ambito di «finanziamenti sostenibili». Finora l’unica misura certa è proprio la tutela garantita ai primi 65 mila esodati, che aderiranno alle vecchie norme per un costo complessivo di 5 miliardi e 70 milioni.
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