Elisabetta, maratona sul Tamigi Londra in delirio per la regina

by Editore | 4 Giugno 2012 7:51

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LONDRA – Pioggia, vento, freddo e due vecchietti irresistibili. Lei, 86 anni, vestita di bianco da capo a piedi, lui, 90 anni, operato al cuore a Natale, impettito in divisa da ammiraglio, ritti in piedi uno accanto all’altro per quattro ore sulla chiatta reale che avanza sul Tamigi, mentre infuria un temporale e una temperatura da inverno. La regina si copre con lo scialle, ma non fa neanche uno sbadiglio, sorride, ha l’aria di divertirsi e insieme al principe consorte accenna addirittura un passo di danza, quando transita loro davanti il concerto galleggiante della London Symphony Orchestra e risuona “Land of Hope and Glory”. Non ha resistito soltanto a sessant’anni di regno, Elisabetta II, ma anche alla festa che i suoi sudditi le hanno organizzato in un giorno che più «fumo di Londra» non si può, una regata come non se ne vedevano da 300 anni (l’ultima la immortalò il nostro Canaletto) sul fiume che ha fatto la storia della capitale e della loro nazione. C’era un trono di velluto, protetto da tettoia, per la regina e Filippo sulla chiatta, ma non ci si sono neanche avvicinati. Sono rimasti immobili sull’attenti, un modo di dimostrare che c’è un po’ di vero in ciò la sovrana disse nel 1952 salendo al trono, «vi servirò tutta la vita». E servire il proprio popolo, pur con tutti i privilegi di castelli, carrozze e valletti, significa almeno stare in piedi come il milione di persone assiepate sul lungofiume per farle gli auguri, salutandole ogni tanto con la mano guantata.
Mille imbarcazioni sfilano sul Tamigi, velieri e piroscafi, rimorchiatori e lance, motoscafi e battelli, canoe e scialuppe, kayak di guerrieri maori e due gondole veneziane: di lì veniva dopotutto il Canaletto e la regata era ispirata dal suo dipinto.
È il culmine del Giubileo di Diamante, iniziato sabato da Sua Maestà  andando nel suo luogo preferito, un ippodromo (per il Derby di galoppo), proseguirà  oggi con il concertone di Elton John, Paul McCartney e altre rock star a Buckingham Palace. Solo un’altra sovrana è durata tanto, la regina Vittoria, ma Elisabetta II straccia tutti i predecessori in un sondaggio sul Telegraph: è la monarca britannica più amata della storia, preferita a colei che diede il proprio nome ai mutandoni, a Elisabetta I, al re (Enrico VIII) delle sette mogli. Per forza il premier David Cameron afferma che garantisce stabilità  al paese: chi farebbe a meno di una così, con l’80 per cento di gradimento popolare dopo sei decenni con la corona in testa?
Il problema è chi e cosa verrà  dopo: perfino il repubblicano Guardian le fa la riverenza, ma nota che la monarchia dovrà  cambiare dopo di lei. Già , ma con chi sul trono? L’ennesimo sondaggio conferma che i britannici preferirebbero saltare un turno nella successione e avere come re il nipote di Elisabetta, William, piuttosto che il figlio Carlo. E se ci fossero dubbi sul perché, ieri si è capito una volta di più: la regata ha avuto due stelle, non una, perché al fianco della regina biancovestita brillava il rosso fuoco dell’abitino di Kate, gambe scoperte, elegante, sensuale, perfetta. E’ tornata a riva tra i fischi di ammirazione della folla, mentre sua sorella, la tanto conclamata Pippa, presunto lato B migliore del regno dopo l’apparizione come damigella di nozze, ieri non se l’è filata nessuno. Piove, Dio salvi la regina, è in conclusione la versione inglese del nostro motto. Ma dal cielo una qualche benedizione dev’esser scesa pure sull’ex-plebea Kate Middleton.

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