E Mario tenta la Merkel “Compriamo bond con il Fondo salva-Stati”

by Editore | 20 Giugno 2012 7:46

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LOS CABOS â€” Se il summit del G20 in Baja California si è concluso con un insipido comunicato sulla crescita, se tutti ieri sono ripartiti dal Messico con l’amara sensazione di essere tornati al punto di partenza, la ragione va cercata anche nella radicale ostinazione della cancelliera di ferro. Quello che i leader hanno visto sotto i loro occhi per due giorni — una leader tetragona nel suo no a qualsiasi ipotesi di aiutare i paesi periferici dell’Ue con le garanzie tedesche — alcuni giornalisti al seguito l’hanno appreso in anteprima sorvolando il Mar di Cortes nella notte di domenica. Manca un’ora all’atterraggio, l’Airbus A-430 intitolato a Konrad Adenauer inizia la discesa verso Los Cabos, e la signora Merkel esce dai suoi “quartieri” per un breve saluto. Confessa di essere «stanca» per il viaggio, ma è un’altra rude confidenza a colpire i presenti: «Sono anche stanca di queste discussioni interminabili sulla crescita. Pensano che tutto debba ricadere sulle nostre spalle ma questo approccio è sbagliato: anche gli altri europei devono sforzarsi, noi stiamo già  facendo il nostro dovere».
L’ex ragazza della Ddr è consapevole che al summit messicano «tutti gli occhi saranno su di noi», perché «tutti vogliono che la Germania risolva la crisi». Ma la Merkel informa che la sua posizione non cambierà .
Un’intransigenza che Mario Monti — che in questo vertice ha giocato da pivot cercando di mediare tra francesi e tedeschi — ha toccato con mano. Nella notte di lunedì, al tavolo ristretto dei leader del G20, il premier italiano ha infatti lanciato il cuore oltre l’ostacolo, illustrando a tutti la proposta che il ministro Moavero ha appena iniziato a far circolare tra le capitali europee. «Sarebbe opportuno — ha detto il Professore — che l’Esfs, il fondo salva-stati europeo, possa intervenire per acquistare, sul mercato secondario, i titoli pubblici dei paesi sotto pressione» quando lo spread supererà  un tetto stabilito per ogni Stato, legandolo a delle bande si oscillazione. Un progetto che comporta necessariamente la trasformazione del fondo in qualcosa di molto diverso. L’Esfs (da luglio Esm) dovrebbe infatti operare — grazie a una licenza bancaria — per tenere bassi i tassi di interesse dei vari Btp e Bonos consentendo ai paesi in difficoltà  â€” l’Italia, la Spagna, il Portogallo — di proseguire nel programma di risanamento senza l’angoscia di vedersi commissariati come è accaduto ai greci. E’ un progetto ardito sul quale la Merkel — forse per riguardo a Monti — non ha voluto dire espressamente di no. Secondo il Financial Times la cancelliera «non si è voluta impegnare » ufficialmente, ma non ha nemmeno rifiutato di ragionarci sopra. Monti, in conferenza stampa, conferma ma preferisce non sbilanciarsi: «È uno dei temi su cui stiamo riflettendo, e continueremo a riflettere a quattro nella riunione di Roma. Sia chiaro che non si tratta di un bailout». Per il premier si tratta di «immaginare delle modalità  che possano veder premiati i Paesi più virtuosi con dei livelli meno abnormi di spread».
E’ l’unico, timido, segnale di apertura di un vertice tutto in salita. Anche il summit tra Obama e i leader europei, nonostante le smentite ufficiali, è saltato lunedì sera (ma poi è stato recuperato ieri) perché la Merkel non aveva alcuna voglia di essere di nuovo invischiata nella partita «diciannove contro uno». Anche il bilaterale con Obama non è andato bene. Il presidente Usa ha chiesto «flessibilità », per allungare i piani di rientro della Grecia e mandare un segnale robusto ai mercati, ma la cancelliera ha continuato a resistere. Così anche un possibile accordo al G20 per stimolare la domanda e rilanciare la crescita, è stato annacquato nel comunicato finale. Nel corso dei lavoratori preparatori gli sherpa tedeschi hanno fatto muro e di impegni concreti non c’è traccia.
Angela Merkel, l’ex ragazza della Ddr, riparte dalla Baja California sollevata per aver resistito all’ennesimo assalto internazionale. L’unico rammarico è di aver rinunciato alla visione della nazionale tedesca nella partita di domenica contro la Danimarca. Ma non ha assolutamente intenzione di rinunciare a seguire i “bianchi” di Là¶w nei quarti di finale. Una partita altamente simbolica quella di Danzica, greci contro tedeschi. Peccato che venerdì a quell’ora fosse in programma la conferenza stampa, al termine del vertice di Roma, insieme a Hollande, Rajoy e Monti. Poco male, la conferenza stampa è stata anticipata di quattro ore. Per Frau Merkel questo e altro.

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