DOVE NASCE IL DIALOGO TRA ARTE E SCIENZA

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Uno dei suoi temi ricorrenti, mister Brockman, sembra essere il salotto, dalle serate con John Cage ai suoi primi cenacoli scientifici fino agli eventi di Edge.org, dove studiosi, artisti e sociologi si confrontano. C’è stata un’evoluzione?
«Innanzitutto, detesto la parola “salotto”. Mi piacciono le persone per le quali il mondo è l’unico soggetto, per le quali qualsiasi cosa sia meno di tutto non significa nulla. Mi basta riuscire a riunirne qualcuno di tanto in tanto. Quello che mi interessa è ciò che rappresentano queste serate. All’inizio della mia carriera, nel 1964 o ’65, il poeta Dick Higgins, che aveva una splendida casa di arenaria, organizzò una serie di serate per giovani artisti con John Cage. Cage preparava la cena e discutevamo. Quelle serate erano grandi occasioni di arricchimento culturale. È stato lì che ho sentito parlare per la prima volta di McLuhan. A differenza dei letterati, gli artisti erano molto eruditi e interessati alle scienze. Rauschenberg e John Cage citavano in continuazione McLuhan e così ho cominciato a leggere i suoi libri. Nel 1983 visitai il Comdex (Computer Dealers’ Exhibition), a Las Vegas, e lo trovai straordinariamente eccitante. “Dove succedono le cose?”, be’, era lì che stavano succedendo. Un gruppo di persone con l’aria da nerd e vestiti anonimi, ma quanta passione, quanta eccitazione! Stava nascendo il personal computer e tutto stava per cambiare. Nello stesso modo in cui oggi Internet è l’agente del cambiamento. Quello che mi interessa sono i limiti della cultura ».
In che modo queste cene sono collegate a Edge? Può definire Edge?
«Edge celebra l’intelligenza creativa contro l’anestesiologia della saggezza. È l’idea di qualcuno che si alza e presenta le domande che pone a se stesso, solitamente in una sala riunioni di New York e in stile newyorkese, con l’aspettativa di sollevare una discussione. Ma non lo fa con colleghi specializzati nella sua disciplina accademica o nel suo campo di ricerca, bensì con persone di altri ambiti. Può essere eccitante, ma anche mortalmente noioso». Quindi non funziona sempre. C’è il rischio di un fallimento. «Fa parte del suo fascino». Quand’è che il Reality Club è diventato Edge.org?
«Il Reality Club è stato fondato nel 1980. Il nome è un gioco di parole, ma alcuni l’hanno preso seriamente. All’epoca trascorrevo molto tempo nella mia casa negli Hamptons e la gente parlava soltanto di real estate, proprietà  immobiliari. Così ho deciso di fondare un club e di chiamarlo Reality Club: le persone venivano, in un ristorante cinese o all’Accademia delle scienze di New York, e raccontavano la loro idea di realtà . Sarebbe stata soltanto la continuazione di quello che avevo fatto fino ad allora. La cosa è andata avanti per più di dieci anni. L’altra persona più attiva all’interno del club, poi diventato il presidente, era Heinz Pagels, scomparso in un tragico incidente di alpinismo. La sua morte ha segnato la fine del club, sopravvissuto fino al 1991-’92. E proprio in quel periodo, verso il 1993, è iniziato il Web. Nel 1980, quando avevo fondato il club, avevo messo insieme un gruppo tra cui c’era gente che negli anni ’50 aveva fatto cose molto interessanti. Alcuni di loro non avevano più fatto nulla fino agli anni Novanta, rimanendo inattivi per trentacinque anni. Se hai un gruppo che si riunisce regolarmente due, tre volte al mese, quelli che veramente fanno cose importanti non saranno in grado di venire sempre perché sono molto impegnati, mentre quelli che sono sempre disponibili probabilmente non hanno molto da fare».


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