Conti con l’estero, azzerato il deficit

by Editore | 16 Giugno 2012 4:15

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MILANO — Due segnali contrastanti per l’economia. Da un lato il mercato del lavoro in continua sofferenza, come testimonia il crescente ricorso alla cassa integrazione. Mentre, sul fronte del commercio estero, i dati Istat di aprile indicano flussi positivi, con un saldo commerciale import-export prossimo all’equilibrio: in rosso per 202 milioni di euro e in netto miglioramento rispetto al deficit dello stesso mese dell’anno precedente (-2,8 miliardi di euro).
Il mercato del lavoro resta la vera emergenza della crisi. Che, per il quarto anno consecutivo, continua a mordere e si presenta ormai in maniera generalizzata, coinvolgendo strutturalmente tutti i settori e tutte le aree produttive del Paese. Il ricorso ai cosiddetti ammortizzatori sociali, a cominciare dalla cassa integrazione, lo conferma: l’incremento delle ore registrate a maggio, +22,47% rispetto ad aprile, indica inesorabilmente un trend che per l’intero 2012 mira al miliardo di ore. «Siamo ai livelli più alti degli ultimi 20 mesi: per trovare un valore di richieste più elevato bisogna tornare al settembre 2010», spiegano alla Cgil, che ha elaborato il consueto rapporto mensile sulla base delle rilevazioni Inps. E dietro questi numeri ci sono almeno 500mila lavoratori che, complessivamente, hanno subito un taglio del reddito per oltre 1,6 miliardi di euro, circa 3.300 euro per ogni singolo lavoratore.
Dalla lettura di questi dati, osserva il segretario confederale Cgil, responsabile Industria, Elena Lattuada, «emerge l’immagine di un Paese in ginocchio e alle prese con una crisi industriale profondissima». Secondo la sindacalista, infatti, «il lavoro è la vera emergenza e la necessità  di adottare una strategia di politica industriale, così come di una politica economica che rilanci la domanda, la sola vitale risposta. Sono queste le uniche possibilità  per fermare una caduta al momento inarrestabile e riavviare la crescita, e per questo saremo in piazza domani (oggi per chi legge, ndr) a Roma con Cisl e Uil dietro le parole “Il valore del lavoro”». E al corteo dei sindacati di questa mattina, dove sono attese almeno 100mila persone, sarà  ancora una volta nel mirino il ministro del Lavoro Elsa Fornero, dopo le polemiche di questi giorni sulla questione degli esodati. Per quanto riguarda la dislocazione geografica dell’utilizzo della cassa integrazione, è la Lombardia la regione che registra il ricorso più elevato. Il rapporto della Cgil segnala infatti che sono più di 101 milioni le ore registrate da inizio anno, che corrispondono a poco meno di 116 mila lavoratori (prendendo in considerazione le posizioni di lavoro a zero ore). Segue il Piemonte con 53,4 milioni di ore di cassa autorizzate per 61.286 lavoratori e il Veneto (37,3 milioni, per 42.853 unità  coinvolte). Tra le regioni del centro c’è il Lazio con 35,9 milioni di ore che coinvolgono 41.227 lavoratori. Mentre per il Mezzogiorno è la Campania la regione dove si segna il maggiore ricorso con 23 milioni di ore per 26.402 lavoratori. In riferimento ai settori, è la meccanica il comparto in cui si conta per l’ennesima volta il ricorso più alto allo strumento della cassa integrazione, coinvolgendo 153.278 lavoratori. Segue il commercio (64 milioni di ore autorizzate per 73.479 lavoratori) e l’edilizia (45,9 milioni di ore e 52.710 addetti).
Dal fronte degli scambi commerciali, per contro, lo scorso mese di aprile sono stati registrati flussi positivi, con un incremento più intenso per le importazioni (+2,5%) che per le esportazioni (+0,2%). Come rileva l’Istat, la crescita congiunturale dell’export è dovuta all’aumento delle vendite verso i Paesi Ue (+1%).

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