Casa, il bonus sale al 50% sconti a assunzioni e ricerca Passera: attivati 80 miliardi

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Il governo Monti tenta la carta dello sviluppo. Dopo molti rinvii e lo stop del Tesoro per la mancanza di risorse, ieri il Consiglio dei ministri ha varato l’atteso decreto Sviluppo. Il provvedimento, ha spiegato il ministro Corrado Passera, dovrebbe mettere «in movimento» risorse fino a 70-80 miliardi: 40-45 miliardi arriveranno dai project bond e dalle misure per le pmi, e 30-35 dalle altre misure. Un effetto-leva molto alto, dato che le risorse finanziare del provvedimento ammontano a soli 250 milioni l’anno (600 a regime). Il provvedimento ha comunque guadagnato in termini di numero di articoli: è passato dai 44 iniziali ai 61 di ieri, con un aumento di 14 commi. E’ un provvedimento «organico e robusto», ha detto il premier Monti, accompagnato da dismissioni di immobili e delle tante
società  a partecipazione pubblica. Ma anche da un assaggio della spending review, prevista per fine mese: con il taglio degli organici di dirigenti e impiegati di palazzo Chigi e Tesoro. Il tutto – spiega sempre Monti – per garantire al Paese «crescita e riduzione della dimensione e del peso dello Stato». Arriva anche la spinta, a colpi di bonus fiscali, alle ristrutturazioni edilizie: sale dal 36 al 50 per cento lo sconto Irpef e il tetto passa da 48 a 96 mila euro. La misura sarà  valida tuttavia solo fino al giugno del prossimo anno. Dal 2013 sarà  limato il bonus energia: dal 55 per cento si scenderà  al 50 per cento.
Negativo il giudizio della Cgil: un provvedimento «non all’altezza dell’aspettativa di una “fase due” che inverta la tendenza recessiva dell’Italia», ha osservato il leader del sindacato, Susanna Camusso. Cauto il segretario del Pd, Bersani: «Bene i titoli, ma fateci capire», ha sottolineato. Sulla spending review ha aggiunto: «Attenzione a come maneggiamo questi temi, non creiamo aspettative che poi magari non si riescono a gestire».

Le ristrutturazioni / Premi fino a 96 mila euro ma solo fino a giugno 2013    


BONUS unico per ristrutturazioni edilizie ed interventi per la riqualificazione energetica. L’atteso sconto fiscale si attesterà , in base al maxidecreto legge varato ieri, per tutti al 50 per cento. Ma con scadenze diverse. Le agevolazioni Irpef sulle ristrutturazioni, con i nuovi criteri, scatteranno dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto Sviluppo varato ieri dal Consiglio dei ministri. Le detrazioni per le ristrutturazioni, che fino ad oggi erano al 36 per cento, saranno previste per lavori fino a 96 mila euro (attualmente la soglia è di 48 mila). Per gli interventi di riqualificazione energetica invece fino ad oggi le detrazioni erano pari al 55 per cento. Rimarranno al 55 per cento fino al 31 dicembre del 2012 e poi scenderanno al 50 per cento. Entrambe le agevolazioni – edilizia ed energetica – saranno
valide fino al 30 giugno del 2013. 

Le assunzioni / Lavoro per 4000 laureati cercansi “cervelli” con lode    


Accantonato il credito d’imposta per gli investimenti in tecnologie e alta ricerca – questo in attesa delle risorse della spending review – arriva il bonus per le assunzioni dei laureati altamente qualificati. Il contributo, sotto forma di credito d’imposta, riguarderà  l’assunzione (con il vincolo di un periodo di lavoro almeno triennale) di laureati magistrali in discipline tecnico-scientifiche o in possesso di un dottorato di ricerca. L’aliquota del beneficio per le aziende sarà  del 35 per cento e per ora sono disponibili 50 milioni all’anno. Il contributo, secondo le stime del governo, potrebbe favorire 4.000 assunzioni di laureati «con lode». Il credito d’imposta per investimenti in tecnologie e ricerca applicata fino a 50 mila euro per azienda è saltato per mancanza di risorse. Tuttavia non è escluso che, una volta realizzata la spending review, possa essere recuperato. 

L’energia / Biocarburanti e solare aiuti all’economia verde    


Nuova occupazione giovanile e a tempo indeterminato nel settore della “green economy”. La misura estende il finanziamento agevolato di circa 470 milioni – previsto dal Fondo Kyoto – per le imprese che operano in nuovi settori “verdi” e che assumono giovani. Saranno concessi finanziamenti a tasso agevolato grazie al Fondo rotativo e per una durata di 72 mesi. I nuovi settori che potranno assumere saranno impegnati nella protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico; nella ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di seconda e terza generazione; produzione e installazione di tecnologie nel solare termico, solare a concertazione, solare termodinamico, solare fotovoltaico, nelle biomasse, nel biogas e nella geotermia; nell’incremento dell’efficienza nell’uso dell’energia nei settori civile e terziario (inclusa l’edilizia popolare). 

Gli incentivi / Arriva il Fondo unico via 43 leggi di sostegno    


Stop a 43 leggi di incentivazione, operazione che consentirà  di recuperare oltre 2 miliardi e il potenziamento dei project bond. «Avevamo 43 leggi di incentivazione – ha detto ieri il ministro Passera – che sono state bloccate. Vengono recuperati parecchie centinaia di milioni, oltre 2 miliardi, e si crea un fondo per la crescita sostenibile ». Tra le norme abrogate si segnala la legge 488 del 1992 (sul Sud e le aree depresse), assai utilizzata in passato. Arriva anche un trattamento fiscale agevolato per favorire l’emissione e il collocamento dei project bond. L’aliquota di ritenuta sugli interessi percepiti dal sottoscrittore è equiparata a quella prevista per i titoli di Stato (12,50%); il trattamento fiscale degli interessi pagati dal concessionario sui project bond è ricondotto a quello degli interessi pagati sui finanziamenti bancari; le operazioni relative alle obbligazioni si assoggettano alle imposte di registro, ipotecaria e catastale, in misura fissa. 

Gli statali / Anticipo con sacrifici per la spending review    


In attesa della spending review da 5 miliardi, Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia danno il buon esempio e puntano l’indice su dirigenti e impiegati statali. Ieri con un decreto ministeriale, firmato da Mario Monti, sono stati tagliati con effetto immediato gli organici della presidenza del Consiglio e di Via Venti Settembre. Le forze dirigenziali della Presidenza del Consiglio saranno ridotte del 20 per cento e, tutti gli altri organici, del 10. Al ministero dell’Economia, analogamente, sarà  tagliato il 20 per cento dei dirigenti e il 10 per cento degli impiegati. Le prossime mosse della spending review si attendono per fine mese: nel mirino la sanità , il pubblico impiego (con prepensionamenti), ma anche la grande massa di beni e servizi. E proprio ieri la Consip ha annunciato di aver fatto risparmiare
allo Stato nel 2011 circa 5 miliardi. 

Il concordato / L’impresa che fallisce può proseguire l’attività     


Riforma all’americana per i fallimenti. Arriva in Italia una norma mutuata dal “Chapter 11” reso famoso dalla recente crisi finanziaria dei mutui subprime. Nel nuovo ordinamento italiano sarà  possibile depositare il ricorso contenente la domanda di concordato preventivo senza produrre tutta la documentazione finora richiesta. Il debitore potrà  così accedere immediatamente alle protezioni previste dalla Legge Fallimentare. Sarà  inoltre possibile ottenere nuova “finanza interinale” (cioè nuovo credito) e pagare così le forniture necessarie alla continuazione dell’attività  aziendale. In vista anche procedure più veloci nel processo civile. In fase di appello, scatterà  un “filtro di inammissibilità ” in base al quale il giudice valuterà  la fondatezza del ricorso. Oggi, nel 68% dei casi, l’appello si conclude con la conferma del giudizio di primo grado. 

Le aziende / Consip e Sogei, cda a tre l’Unire arriva al capolinea    


Curadimagrante per Consip e Sogei. Saranno ridotti a tre membri i componenti dei consigli di amministrazione delle due società : un esterno e due funzionari interni, in quanto si tratta di società  completamente in capo al Tesoro. Inoltre i Monopoli di Stato saranno accorpati all’Agenzia delle Dogane e arriva la soppressione dell’Assi (Agenzia sviluppo settore ippico, la vecchia Unire), i cui compiti saranno ripartiti tra il ministero delle Politiche agricole e la nuova Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Creata neanche un anno fa e ora soppressa: questo il destino dell’Unire. La riforma dell’Ente ippico perfezionata nel corso del 2011 – prevedeva anche la revisione della struttura amministrativa e dei programmi. Un compito solo in parte assolto: non sono mancate le contestazioni degli addetti, sfociate nel blocco delle corse negli ippodromi, i primi 40 giorni del 2012. 


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