Bàºzios, la smart city in Brasile nasce il laboratorio dei consumi verdi

by Editore | 19 Giugno 2012 7:23

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BàšZIOS – Un chilo di lattine di alluminio vale 80 centesimi di euro. Le bottiglie di plastica sono quotate 20 centesimi, sempre al chilo. Per la carta si scende a 2 centesimi. L’olio usato, che avanza dalle fritture, viene ceduto al prezzo di 8 centesimi. È una forma di baratto organizzato, un modo antico di dare valore alle cose che può acquistare un imprevisto sapore di futuro con un abbinamento a sorpresa: lo sconto sulla bolletta elettrica. Porti spazzatura selezionata e ti abbuonano una quota di consumi energetici. Bàºzios, 29mila abitanti su una piccola penisola a 200 chilometri da Rio de Janeiro, progetta l’abbattimento delle sue emissioni serra inserendo questa nota di inventiva latina che prova a tenere assieme tecnologia e coesione sociale. Mentre Rio riesce a riciclare solo il 3 per cento dei rifiuti urbani, qui si cerca di costruire un meccanismo capace di far svolgere il lavoro di preselezione ai cittadini rendendo più pulito ed efficiente il ciclo di raccolta.
Il progetto, messo in piedi dal governo brasiliano e da Enel, punta a creare la prima smart city dell’America latina.
Anche se per la verità  ad aprire la strada dei centri urbani intelligenti è stata un’altra città  brasiliana, Curitiba: nei lontani Anni ’70 il sindaco Jaime Lerner ha inventato con grande coraggio un trasporto a basso costo e ad alta efficienza, un’urbanistica moderna, il rilancio della raccolta differenziata. Un binario su cui recentemente si è inserita anche Bogotà . Oggi però quel modello ha bisogno di un contesto più ampio. Ci vogliono una rete capace di alimentarsi in modo pulito, riducendo al massimo il consumo di combustibili fossili. La capacità  di abbassare i picchi di consumo spostando anche di pochi minuti l’accensione di una serie di elettrodomestici o di condizionatori. Un sistema di misurazione avanzato, per far viaggiare nei due sensi l’elettricità , anche perché la penetrazione delle fonti rinnovabili moltiplica i piccoli produttori che qualche volta immettono energia in rete e qualche volta la chiedono. Un sistema di trasporto che dia più spazio alle bici, ai veicoli elettrici, al car sharing.
A Bàºzios ci provano, anche se il programma triennale da 19 milioni di dollari è appena agli inizi e al momento i numeri sono piccoli. La flotta elettrica che dovrà  soddisfare soprattutto la richiesta del milione e mezzo di turisti che annualmente passa per la cittadina è composta da un mototaxi, 20 motorini e 5 auto in arrivo. Poi ci sono 200 contatori intelligenti, 4 linee elettriche moderne, 60 lampioni con i led regolati a distanza, un piccolo impianto eolico. Ma la tecnologia non basta: il modello decentrato richiede una partecipazione diffusa. Per questo i responsabili del progetto Enel di smart gridimmaginano
la presenza di nuovi soggetti: gruppi che facciano da aggregatori della domanda in modo da creare pacchetti di utenti che, ad esempio, diano la disponibilità  a essere staccati dalla rete nei momenti di picco in cambio di uno sconto sulla bolletta. Con l’Internet dell’energia il peso dei consumatori è destinato a crescere. Si comprerà  l’elettricità  come si va a fare la spesa: conteranno gli aspetti commerciali, la reciprocità , il profilo etico. Il mercato elettrico può riservare qualche sorpresa.

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