Benzina, adesso è corsa allo sconto
ROMA — La campagna dell’Eni ha dato fuoco alla miccia e lo scorso fine settimana, in poche ore, nei distributori di benzina italiani è successo quello che i consumatori aspettano da tempo: una rapida e concorrenziale corsa al ribasso nei prezzi. Tutto è partito dalla decisione del “cane a sei zampe” di abbassare per tutta l’estate, nei fine settimana – il prezzo della verde e del diesel (in modalità self-service) di venti centesimi al litro. L’obiettivo era quello di spingere gli automobilisti a fare di nuovo il pieno e a partire senza troppe ansie fosse solo per una gita al mare. Il risultato è stato che, oltre ad accontentare i consumatori, l’Eni ha scatenato la contromossa dei concorrenti.
Nel fine settimana, infatti, la rete Iperself della compagnia a partecipazione statale ha lanciato gli sconti “Riparti con Eni” bloccando i prezzi a 1,6 e 1,5 euro al litro rispettivamente per verde e diesel in tremila impianti. Ma l’offerta non è rimasta isolata: Esso e Q8 hanno sferrato la contromossa, abbassando anche loro i listini. Il monitoraggio di Quotidiano energia registra che da Q8 è arrivato addirittura il sorpasso sulla rete Q8Easy (bloccata a 1,595 e 1,495 al litro) e l’affiancamento su quella tradizionale.
Anche Esso si è mossa sugli impianti Selfpiù superando l’offerta Eni (stessi prezzi di Q8). Ma non è finita lì perché – visto l’andamento delle code ai distributori – è arriva a sua volta la controffensiva scatenata dalle reti no-logo (scese a 1,599 e 1,499) e di quelle legate alla grande distribuzione (Auchan, Carrefour e Conad). Questo il quadro finora, ma nel prossimo week-end è pensabile che anche gli altri marchi rimasti a guardare siano spinti a rivedere i loro prezzi per non subire la concorrenza di chi già lo ha fatto.
La campagna pubblicitaria che ha debuttato nel primo vero fine settimana estivo ha dunque scatenato il miracolo, anche se il diffuso ritocco al listino che ne è seguito non è stato un gesto volontario. Lo ha ammesso, senza troppi giri di parole, Alessandro Gilotti, presidente della Q8: «Siamo stati costretti nostro malgrado a reagire a difesa dei volumi di vendita, dei nostri investimenti e dei nostri asset», ha detto ammettendo di «aspettare lumi dall’Antitrust», chiamata in causa da Assopetroli per un possibile rischio
dumping «nei confronti de piccoli imprenditori indipendenti ». Con la possibilità lamenta l’associazione – «di far ripiombare il settore della distribuzione di carburanti in un mercato di tipo oligopolistico».
Certo è che al netto della svolta partita dall’Eni i prezzi medi nazionali sul servito sono rimasti ancorati a 1,821 euro per la benzina, 1,708 per il diesel e 0,811 per il Gpl. E i problemi della rete distributiva italiana restano tutti da risolvere. Per Pasquale De Vita, presidente dell’Unione Petrolifera, «un distributore su tre nel nostro Paese è di troppo ». I benzinai della Faib-Confesercenti gli hanno risposto: «Parole condivisibili, ma non vediamo autocritica; l’invocazione a cancellare 6-8.000 impianti va rivolta ai petroliferi che, essendo i proprietari, non li chiudono».
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