Atene vara oggi il nuovo governo

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ATENE — È solo un gioco, ripetono i calciatori greci che si allenano per la sfida di venerdì con la Germania e non vogliono essere considerati i vendicatori nazionali di Angela Merkel. La cancelliera tifosa ha ribadito che Atene «deve attenersi alle regole, gli impegni vanno rispettati». Il conservatore Antonis Samaras sembra aver trovato l’accordo per formare la coalizione e adesso si apre un’altra partita, quella attorno al Memorandum.
Il nuovo governo dovrebbe essere annunciato oggi e chiederà  aiuti per 31 miliardi — scrive il quotidiano greco To Vima — già  all’Eurogruppo di domani: ad Atene ne servono 25 solo per ricapitalizzare le banche. Il vincitore delle elezioni ha imbarcato i socialisti del Pasok e Sinistra democratica, un piccolo partito formato da fuoriusciti di Syriza. Che si prepara all’opposizione «in Parlamento non nelle strade», come spiega il leader Alexis Tsipras. «Non inciteremo i nostri sostenitori alle proteste — dice all’agenzia Reuters —. La resistenza è importante, in questo momento conta di più la solidarietà ». Il più giovane tra i capi di partito reclama il merito di aver «convinto tutti che il piano di salvataggio così com’è non può funzionare» e scommette di vincere le prossime elezioni: «Nessuno a parte noi può implementare le riforme necessarie, non siamo corrotti».
Anche a Bruxelles in molti sono convinti che l’accordo con la Troika (Unione Europea, Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale) sarà  rivisto. «Chi pensa il contrario si illude», commenta una fonte diplomatica. Non la vede così Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, che ripete: «il programma di aiuti non può subire modifiche sostanziali, è possibile dilazionare su un periodo più lungo le misure di austerità ». Il nuovo governo greco deve approvare altri tagli per 11,7 miliardi entro la fine di giugno: una delle richieste alla Troika è che le misure possano essere spalmate su quattro anni invece di due. Il socialista Evangelos Venizelos spiega che verrà  formata una squadra per rinegoziare le condizioni: «Stiamo discutendo chi ne farà  parte, questi nomi sono più importanti di quelli dei ministri».
La vittoria di Nuova democrazia sembra aver rassicurato i greci. L’emorragia dai conti correnti si starebbe fermando. «Circa 15 milioni di euro sono ritornati», spiega alla Reuters il banchiere di un istituto che fino al voto aveva registrato prelievi per 30 milioni di euro al giorno. Per ora starebbero versando i piccoli risparmiatori, mentre i clienti più ricchi non hanno riportato i fondi spostati all’estero. L’esito delle elezioni non convince invece Georg Schuh, capo del settore investimenti di Deutsche Bank, che continua a considerare «la rottura dell’eurozona uno scenario molto probabile»: «Siamo nella fase finale, Atene rischia di uscire prima della fine di quest’anno».
Quando il nuovo governo si presenterà  all’assemblea, tra i deputati siederanno anche i 18 esponenti di Alba d’oro: le analisi del voto mostrano che per loro ha votato il 50 per cento dei poliziotti. Ilias Kasidiaris, il portavoce che ha preso a pugni una deputata comunista in diretta televisiva, avrebbe chiesto il porto d’armi. «Gli occorre la licenza per la pistola — ironizza il giornale Athens News — perché non si può discutere in Parlamento senza avere l’arma giusta».


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