Artisti, Nobel e lettori da oggi a Bologna per “scrivere il domani”
La città del pensiero e del diritto, ma anche del benessere e dell’“essere bene”, la città dove la politica è da sempre quel che la teologia era a Bisanzio, una passione che trabocca nelle piazze, si è già vestita con i colori vivaci dell’evento che riunirà qui, per un lungo fine settimana, la comunità aperta di giornalisti, pensatori, autori, artisti, lettori e cittadini che si chiama da quasi quattro decenni
la Repubblica. La gigantesca R bianca e colorata che è comparsa in un angolo di piazza Re Enzo è il perno visuale di una cittadella senza muri e senza dogane che da questa sera ospiterà un vero e proprio consulto pubblico sul futuro del nostro paese.
Futuro, cambiamento possibile sono le parole chiave di un evento fatto di settanta eventi e incontri con scrittori, premi Nobel, economisti, intellettuali, artisti, giornalisti, ai quali il direttore di Repubblica Ezio Mauro darà il via ufficiale questa sera, alle 20.30, in quel triangolo magico di mattoni rossi che è la medievale piazza Santo Stefano, dove mezz’ora dopo, con Alessandro Baricco e i suoi
Barbari, e poi alle 22.30 al cinema Medica poco lontano con Bernardo Bertolucci e il suo Io e te, la quattro-giorni sarà già entrata nel vivo. Ultima sorpresa del programma, annunciata ieri, la presenza di Roberto Saviano che racconterà , in teatro, all’Arena del Sole, “il romanzo della crisi”. L’ufficio informazioni in piazza Maggiore continua a rassicurare le centinaia di telefonate in arrivo: tutti gli eventi (esclusa l’intervista di Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari a Mario Monti, per ragioni di capienza) sono a ingresso libero, senza prenotazione, e gratuiti. Mappe, programmi e la app gratuita aiuteranno a orientarsi chi viene da fuori. Da domattina, anche la redazione del nostro giornale farà parte della Repubblica delle idee,
riunita in trasferta a Casa Repubblica, in palazzo Re Enzo, per creare in pubblico il giornale del giorno dopo; e nell’Officina Repubblica i lettori potranno incontrare, ascoltare, conoscere i giornalisti che abitualmente leggono sulla carta o sullo schermo.
Nell’Emilia colpita dal terremoto, dove le parole futuro e cambiamento hanno un senso ancora più urgente e necessario, la
Repubblica delle idee lancia il suo messaggio di fiducia nelle risorse di quello che una grande firma di Repubblica
che sarà con noi in spirito, Edmondo Berselli, denunciò come “paese provvisorio”, nella speranza che sia solo un paese in transizione. L’augurio migliore che possiamo fare e farci per questa officina di idee in piazza lo ha già inventato Alessandro Bergonzoni: non il successo, che essendo già successo appartiene al passato; ma il “far succedere”, che appartiene al futuro.
Related Articles
LA MALATTIA NEGAZIONISTA
In Italia si discute poco di come fronteggiare chi non riconosce Auschwitz Un saggio di Daniela Bifulco rivela quanto prevalga la tendenza a un distratto e superficiale perdono Se bastassero la legge e il carcere per punire gli assassini della memoria
STORIA DI UN ESORDIO MANCATO RISCOPERTO DOPO DECENNI
Scritto nel 1960, il testo fu respinto dall’editore Gallimard
Se il villaggio ignoto batte la multinazionale