UNA VALUTAZIONE NON ARBITRARIA

by Editore | 9 Maggio 2012 6:26

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Nel panorama inquietante che ci circonda, è giusto leggere certe nuove presenze come segni o simboli di più vaste trasformazioni. Così Walter Benjamin ci ha insegnato a interpretare le metamorfosi del paesaggio urbano; così, riprendendo proprio dal critico tedesco l’analisi del meccanismo di mercificazione, Sarantis Thanopulos discute, sul manifesto del 28 aprile, la classifica delle riviste culturali e scientifiche recentemente pubblicata dall’Anvur (Agenzia per la valutazione del sistema universitario e della ricerca) e il ruolo stesso dell’Anvur.
Non vi è dubbio che il vivace dibattito critico che, a tale proposito, sta coinvolgendo molti quotidiani sia un utile strumento di riflessione non solo per chiunque cooperi a questo sforzo di verifica dell’attività  accademica, ma per chiunque sia preoccupato del valore della cultura in quel “mercato dei beni simbolici” che caratterizza – secondo una formula ormai storica – la società  contemporanea. Proprio per questo è importante definire con esattezza i termini della questione, a partire dall’esempio portato nell’articolo, che cita la classifica delle riviste di italianistica come documento dell’arbitrio e della volontà  di mercificazione culturale rappresentata dall’Anvur. 
Poiché presiedo il Gruppo di Esperti per la Valutazione dell’area 10 “Scienze dell’antichità , filologico-letterarie e storico-artistiche” a cui risale la graduatoria, ritengo importante attirare l’attenzione sul fatto che – a differenza di quanto si può temere – tale classifica (costruita con la collaborazione delle associazioni scientifiche dell’area interessata e con la validazione di colleghi stranieri di chiara fama) non è in alcun modo frettoloso strumento di giudizio. Proprio come è stato invocato da alcuni giornali, la valutazione dei risultati della ricerca italiana sarà  affidata alla sola lettura e analisi da parte di esperti scelti in un quadro internazionale. «Il Gev 10 – è scritto nei “Criteri” pubblicati insieme con la classifica delle riviste – utilizzerà  per la valutazione dei prodotti il sistema della peer review. La sede di pubblicazione dei prodotti, la tipologia e la lingua in cui è stata espressa la ricerca non sono fattori che ne condizionino in alcun modo l’assegnazione a diversi livelli di merito». 
Nel complesso panorama della ricerca italiana, costituito da 14 aree scientifiche, diversi sono gli strumenti di valutazione adottati; e credo sia importante rilevare come quelli scelti nell’area delle “Scienze dell’antichità , filologico-letterarie e storico-artistiche” non solo siano lontani da qualunque automatismo e quantificazione, ma tendano piuttosto a valorizzare la grande tradizione umanistica della cultura italiana, e quella stessa lingua attualmente sotto attacco proprio in ambito universitario. Merito dell’Anvur la disponibilità  ad accettare scelte così differenti – di lingua, di metodi e di valori – fra le aree scientifiche; merito dell’area 10 l’impegno di contribuire a far conoscere attraverso strumenti e circuiti internazionali quella ricchezza archeologica, artistica e letteraria che è la preziosa e spesso misconosciuta eredità  del nostro paese.

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