Ue: “Il fondo salva-Stati entri nelle banche”

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BERLINO – Ore decisive per la crisi spagnola, che sta facendo tremare l’intera eurozona e i mercati internazionali. La Commissione europea, hanno detto il suo presidente José Manuel Barroso e il commissario agli affari economici Olli Rehn, è pronta a considerare la possibilità  che le banche vengano ricapitalizzate direttamente dal sistema europeo Esm, cioè dal Fondo salva-Stati, e propone di dare intanto a Madrid un anno in più per il consolidamento dei suoi conti pubblici, per concederle più margine di manovra nel soccorso a Bankia e agli altri istituti in difficoltà . Le proposte si scontrano con un nuovo no del portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, ma il ministero delle Finanze – dove oggi il titolare Wolfgang Schaeuble ha avuto un colloquio informale riservatissimo col collega spagnolo Luis de Guindos – si dice più disponibile a una discussione su nuove misure d’emergenza. E per stamane è atteso a Bruxelles un intervento del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, all’Europarlamento.
«La ricapitalizzazione delle banche direttamente tramite lo Esm potrebbe essere auspicabile» dice il documento della Commissione. Barroso in persona ha aggiunto: l’Esm «dovrebbe avere più poteri per aiutare le banche». Ci vuole un sistema europeo di garanzie sui depositi bancari, e un’unione bancaria dell’eurozona, «con una supervisione e se necessario con interventi per stabilizzare il sistema bancario dei paesi membri»
La proposta della Commissione trova un ostacolo nello statuto del Fondo salva-Stati (l’Esm), che attualmente non consente aiuti diretti alle banche, bensì solo agli Stati. Occorre cioè una decisione a livello politico: rinegoziare i trattati europei, per modificare lo statuto dell’Esm. «La nostra posizione è nota e non è cambiata», ha affermato il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, «lo statuto dell’Esm pone chiari limiti». Il negoziato al vertice europeo di fine giugno si annuncia dunque difficile, con un forte pressing su Berlino. Nel pomeriggio di ieri i leader Mario Monti, Barack Obama, Angela Merkel e Franà§ois Hollande hanno tenuto una conference call: al centro del confronto i temi economici e in particolare l’urgenza di misure per la crescita, un aggiornamento del recente G8 di Camp David ed è servita a preparare il prossimo G20 che si terrà  in Messico in giugno.
«à‰ importante», ha sottolineato Barroso, «che il Fondo utilizzi tutti gli strumenti per una flessibile e rapida reazione. Alcuni strumenti giuridici già  esistono, ma al summit sono possibili ulteriori passi avanti». Si parlerà  anche di eurobond. «Ed è importante che dai leader europei venga un segnale a favore della stabilità  e irreversibilità  dell’euro».
Questo è lo sfondo del colloquio a porte chiuse tra Schaeuble e de Guindos, il quale poi si recherà  a Parigi per vedere Moscovici. Madrid cerca disperatamente soluzioni alla grave crisi bancaria. Esclusa l’ipotesi di una cessione agli istituti di bonos perché siano poi acquistati dalla Bce – Francoforte non può e non vuole farlo – si profila l’altra via, e cioè un massiccio ricorso della Spagna ai mercati, con significative aste dei suoi titoli sovrani, per salvare le banche ricapitalizzandole col fondo di salvataggio nazionale Frob. In questa operazione Madrid avrebbe un anno in più di tempo sui conti pubblici, cioè una deroga al piano di rientro concordato con le autorità  comunitarie. Successivamente, una volta cambiato lo statuto, il fondo Esm interverrebbe direttamente nelle banche spagnole, e Madrid riprenderebbe il suo percorso di rientro dei conti pubblici.


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