by Editore | 14 Maggio 2012 6:09
PARIGI – I socialisti francesi alzano la voce, chiedono alla cancelliera di tener conto degli altri Paesi e delle loro scelte elettorali, rivendicano una politica diversa: il voto di ieri fa il gioco della sinistra transalpina, convinta che un indebolimento della coalizione liberal-democristiana possa indurre Angela Merkel a una maggiore flessibilità . I collaboratori di Franà§ois Hollande, atteso a Berlino domani, subito dopo il suo insediamento all’Eliseo, si sono però ben guardati dal fare commenti, preferendo lasciare in prima linea il partito.
E’ stato Benoit Hamon, portavoce del Ps e leader della sinistra socialista, a lanciare un avvertimento alla Merkel, prima ancora della pubblicazione degli exit poll: «Deve capire che non può decidere da sola le sorti dell’Europa». Hamon si è espresso in termini piuttosto secchi: «Non abbiamo votato perché ci sia una presidente dell’Unione europea che si chiama Merkel e decide sovranamente il destino di tutti gli altri. Noi vogliamo rinegoziare il Trattato europeo perché ci sia un rilancio dell’economia. Bisogna smetterla con l’austerità , è quel che diremo alla Merkel». Hamon ha concluso con una minaccia: la cancelliera deve intendere questo messaggio, altrimenti la Francia non ratificherà il Fiscal compact.
Il portavoce del partito, tuttavia, non riflette necessariamente il pensiero del neo-presidente. Il quale vuol far sentire la sua voce e costringere la cancelliera ad essere meno intransigente, ma è al tempo stesso un uomo incline al compromesso. La Merkel, del resto, si è detta pronta al dialogo: domani «si tratterà di un incontro per far conoscenza, ma da qui crescerà un buon rapporto di cooperazione». Una dichiarazione che corregge la linea dura di giovedì al Bundestag.
Il discorso tenuto davanti ai deputati tedeschi non era piaciuto a Hollande: «Non è un buon metodo», aveva detto ai suoi collaboratori, secondo fonti anonime citate dall’agenzia France Presse. E aveva aggiunto di volerlo sottolineare, «cortesemente ma fermamente», durante il colloquio di domani. Gli uomini vicini al nuovo presidente sembrano in ogni caso convinti della possibilità di trovare un compromesso: «L’amicizia franco-tedesca trascende le alternanze politiche», ha detto Pierre Moscovici, direttore della campagna di Hollande.
Il vertice Hollande-Merkel sarà preceduto oggi a Bruxelles dall’Eurogruppo dei ministri delle finanze. Uno scenario ad alta tensione per il futuro della moneta unica europea, con la Grecia a poco più di un passo dall’uscita dall’euro da una parte, e la Spagna impantanata in una crisi del sistema creditizio dall’altra. Per l’Italia ci sarà anche il presidente del Consiglio, Mario Monti.
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