Test del sangue su 10mila volontari “Presto vinceremo il cancro ai polmoni”

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È una rivoluzione nella diagnosi precoce del tumore al polmone. La nuova frontiera della ricerca oncologica dei prossimi anni. Smascherare il più temibile dei big-killer, il più aggressivo dei tumori, la prima causa di morte per neoplasia nei paesi industrializzati, quando è ancora piccolissimo, con un semplice, economico, esame del sangue. Da fare comodamente nel laboratorio sotto casa. 
Grazie alla scoperta di particolari marcatori molecolari, i microRNA, in grado di indicare sul nascere la presenza di tumore polmonare, con la stessa accuratezza delle metodiche più avanzate. Umberto Veronesi, direttore scientifico dello Ieo, l’Istituto europeo di oncologia, ha presentato ieri il nuovo gigantesco studio italiano sul tumore al polmone, che si chiamerà  Cosmos II (la prima ricerca Cosmos, Continuous observation of smoking subjects è del 2004) e coinvolgerà  diversi altri centri in tutta Italia, oltre a Milano, in Toscana, Lazio, Abruzzo e Sicilia. 
Parte oggi il reclutamento di 10mila volontari, fumatori o ex fumatori, che abbiano più di 55 anni e abbiano fumato almeno 20 sigarette al giorno per un periodo minimo di 30 anni (per aderire basta telefonare al numero unico             02-64107700      , WWW.IEO.IT). 
«È al via una nuova era per il cancro polmonare – annuncia Veronesi – per il quale ci aspettiamo tra 10 o 15 anni un crollo della mortalità ». 
Dopo il tumore al seno, per il quale si è ormai quasi raggiunta la mortalità  zero, grandi risultati potrebbero arrivare anche per il più cattivo dei tumori. A spiegare il meccanismo della nuova promettente diagnosi precoce è Pier Paolo di Fiore, direttore del programma di medicina molecolare: «I microRNA sono quantità  misurabili di frammenti genetici che i tumori polmonari, nel loro processo di formazione, rilasciano nel sangue. Non vengono rilasciati liberi, ma incapsulati in vescicolette che li proteggono. Per questo sono particolarmente stabili. Non sappiamo ancora perché le cellule tumorali rilascino grandi quantità  di questi frammenti. Quello che è certo è che per noi sono interessantissini indicatori della presenza del tumore. La semplicità  del test e il suo costo, sicuramente più basso di quello richiesto per una Tac a basso dosaggio, lo rendono un ottimo candidato per lo screening iniziale della popolazione a rischio».
L’esame del sangue, affiancato a una Tac a basso dosaggio e un uso ridottissimo della chirurgia, saranno i tre strumenti su cui si basa il nuovo progetto. Secondo la più avanzata filosofia mininvasiva. «Scopo dello studio è individuare un protocollo ottimale di diagnosi precoce nei forti fumatori – spiega Giulia Veronesi, direttore dell’unità  di ricerca e prevenzione del tumore polmonare – Il nostro obiettivo è duplice: da una parte validare i marcatori molecolari nel sangue come test diagnostico di prima linea nei soggetti a rischio, dall’altro arrivare a un programma di diagnosi precoce personalizzata grazie all’uso delle più moderne tecnologie».
Sul fronte delle cure lo Ieo si propone di dimostrare come per i tumori polmonari iniziali, molto piccoli, di dimensioni inferiori ai due centimetri, asportare una piccolissima porzione di polmone consenta di ottenere gli stessi risultati delle tradizionali asportazioni più imponenti. «Come nel caso di tumore al seno, dove la quadrectomia (asportazione parziale della mammella) ha sostituito la mastectomia (asportazione totale), vogliamo dimostrare che anche nel tumore al polmone sono sufficienti piccoli interventi, senza grandi demolizioni – spiega Lorenzo Spaggiari, direttore della chirurgia toracica. – Con evidenti vantaggi in termini di qualità  della vita».
La nuova ricerca Cosmos II durerà  5 anni ed è l’evoluzione dello studio clinico Cosmos condotto su 6mila forti fumatori. Una ricerca che ha salvato la vita a sette pazienti su dieci, perché il tumore è stato scoperto quando era di pochi millimetri e non dava ancora nessun sintomo.


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