Scott Jovane nuovo ad di Rcs debutto con il dossier Flammarion

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MILANO – Pietro Scott Jovane è il nuovo amministratore delegato di Rcs. Un consiglio di amministrazione di circa tre ore lo ha nominato con voto unanime, colmando una casella rimasta vuota dall’assemblea del 2 maggio, quando Antonello Perricone, in scadenza con tutto il cda, lasciò il gruppo. Si completa pertanto la riforma del governo societario dell’editore, condotta da Fiat e Mediobanca che insieme hanno quasi la metà  delle azioni nel patto di sindacato, e in aprile hanno ottenuto l’uscita di quasi tutti gli azionisti dal consiglio, che ha dimezzato i suoi membri e privilegiato gli indipendenti. Si è detto «molto soddisfatto» della nomina Giuseppe Rotelli, leader del gruppo ospedaliero San Donato e primo azionista (ma fuori dal patto) con il 16% circa: «Il voto sull’ad è stato unanime, – ha aggiunto Rotelli, che è pure vice presidente di Rcs – ci apriamo alle nuove tecnologie del terzo millennio».
Il manager in arrivo, che avvierà  l’incarico dal 1° luglio, finora è ad e presidente di Microsoft Italia. È stato preferito, dopo un processo durato qualche settimana a cura dei selezionatori di Spencer Stuart, a Gabriele Del Torchio, presidente e ad di Ducati, ristrutturatore di aziende gestite dai fondi chiusi (prima delle moto bolognesi lavorò in Ferretti). Ma già  nella riunione del 14 maggio soci e azionisti dell’editore avevano puntato su Scott Jovane, che sciolte le riserve e risolto il contratto con Microsoft ieri sera è giunto nella sede del Corriere della Sera per firmare quello nuovo.
Nato a Cambridge (Usa) nel 1968, Scott Jovane è sposato e padre di due figli. È laureato in Economia e commercio a Pavia. Entrato in Microsoft nel 2003, è stato prima direttore commerciale per il mercato Tlc e media, e nel 2006 è diventato capo della divisione online, occupandosi inoltre della concessionaria di Microsoft Advertising. In precedenza il manager aveva lavorato per Pilkington, coordinandone la tesoreria nel Sud Europa. Tra il 1998 e il 2000 è stato direttore finanziario di Versace negli Usa, nel 2000 passò con lo stesso incarico a Matrix, diventando poi responsabile del controllo di gestione di Seat (allora in capo a Telecom Italia).
Il suo primo cimento da dirigente editoriale sarà  una veloce ricognizione di attivi e passivi del gruppo, per decidere come rafforzare il patrimonio, appesantito dall’acquisizione di Recoletos in Spagna. I 963 milioni di debiti vanno ridotti, per questo è in iter la dismissione di Flammarion. Ieri il cda Rcs ha «esaminato e valutato le proposte di acquisto raccolte dall’advisor e deciso di proseguire la negoziazione del contratto di compravendita con la società  editoriale Gallimard». Che è poi l’unica rimasta in lizza dopo il forfait di Albin Michel. Si prospetta un incasso sui 300 milioni, senza il quale sarebbe inevitabile un aumento di capitale Rcs. Ma fin qui soltanto l’azionista Rotelli pare incline all’opzione di tenere in pancia i libri francesi e ricapitalizzare.


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