Scommesse in fuori gioco

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Diciannove provvedimenti restrittivi, perquisizioni in Italia e all’estero. E manette per il capitano della Lazio Stefano Mauri, per l’ex centrocampista del Genoa ora al Padova Omar Milanetto e per la punta della Sampdoria Cristian Bertani, chiamati in causa dalle confessioni del pentito eccellente, Carlo Gervasoni, e per alcuni calciatori di serie B. Il calcio-scommesse colpisce ancora, a pochi giorni dagli Europei in Polonia e Ucraina. Al centro dell’indagine ci sono partite truccate e ormai note dei campionati di A e B 2010/2011: Napoli-Sampdoria 4-0 del 30 gennaio 2011, Brescia-Bari 2-0 del 6 febbraio, Brescia-Lecce 2-2 del 27 febbraio, Bari-Samp 0-1 del 23 aprile, Palermo-Bari 2-1 del 7 maggio, Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio e Lecce-Lazio 2-4 del 24 maggio.
Uno choc anafilattico per il sistema calcio in Italia. Un blitz ordinato dalla Procura di Cremona, scattato all’alba di ieri in 23 città , in Italia e all’estero. E che ha messo nei guai anche il commissario tecnico della Nazionale italiana Cesare Prandelli. Perché ieri alle 7 la Polizia ha bussato al Centro tecnico federale di Coverciano per la perquisizione di Domenico Criscito, uno degli indagati eccellenti (su un totale di 150) del nuovo filone d’inchiesta. Poi nel pomeriggio arriva la notizia del coinvolgimento anche dello juventino Leonardo Bonucci, iscritto nel registro degli indagati della Procura di Cremona che presto manderà  gli atti alla Procura di Bari. Bonucci infatti giocava nel Bari all’epoca della presunta combine con l’Udinese (3-3), ultima giornata del campionato 2009/2010. 
Ancora più delicata la posizione di Criscito. L’ex difensore del Genoa, ora allo Zenit San Pietroburgo, è sotto accusa per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva per l’incontro Lazio-Genoa 4-2 dell’11 maggio 2011. Per questo motivo il ct azzurro, d’accordo con la Figc, ha deciso di escludere Criscito dall’elenco definitivo dei 23 che prenderanno parte alla rassegna continentale. Assieme all’ex compagno di squadra genoano Giuseppe Sculli, Criscito avrebbe partecipato a un pranzo in un ristorante genovese nei giorni precedenti la partita Lazio-Genoa, cui parteciparono un pregiudicato bosniaco e due dei maggiori esponenti degli ultras del Genoa, coinvolti nel caos organizzato a Marassi un mese fa quando fu interrotta la partita col Siena. Un incontro, secondo gli investigatori, che era stato finalizzato alla combine della sfida con la Lazio in cui ebbe un ruolo centrale anche il capitano biancoceleste Mauri, dotato di schede telefoniche intestate ad altre persone per non essere intercettato. «Faccio un mestiere da sogno e non lo rovino per delle cavolate, l’incontro con i tifosi è stato casuale – ha detto Criscito dopo aver lasciato il ritiro azzurro – Sono sicuro che uscirò alla grande da questa situazione».
Prandelli ha spiegato i motivi dell’esclusione con molta franchezza. «Trattiamo i problemi senza nasconderci. E tutti giocatori che hanno macchiato l’immagine della Nazionale è giusto che paghino. Abbiamo fatto quadrato intorno a Criscito, ma non lo porto in Polonia perché avrebbe vissuto pressioni troppo pesanti, non sarebbe stato sereno». Su Bonucci invece il ct si è mostrato quantomeno indeciso. «Sul ragazzo non ci risulta nulla di quanto trapela. A lui non è stato comunicato nulla, e non possiamo dunque parlare di quello che potrebbe succedere. Se sta bene sarà  nei 23 convocati». Ma a far scalpore, oltre agli arresti, è soprattutto l’iscrizione nel registro degli indagati della Procura cremonese di un collega di Prandelli, Antonio Conte. Il tecnico della Juventus è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva dopo le accuse del suo ex calciatore Carobbio nel periodo in cui l’allenatore bianconero guidava il Siena. Il tecnico sarebbe stato a conoscenza del pari pianificato tra Novara e Siena (2-2) e anzi sarebbe stato lui a comunicarlo ai giocatori durante una riunione tecnica. In mattinata è stata perquisita la sua abitazione a Torino, con sequestro di pc – poi restituito – e iPhone. «Conte è e resterà  il nostro allenatore anche l’anno prossimo», ha giurato alla stampa Andrea Agnelli mentre Conte ha contestato parte del provvedimento: «Mi sarei aspettato dal pm di Cremona di essere ascoltato prima della perquisizione».
Una delle novità  che arrivano dalla Procura di Cremona è il ruolo assunto nelle combine dal «gruppo degli ungheresi». Così il procuratore di Cremona De Martino: «Questo gruppo si è parzialmente sostituito al gruppo degli Zingari, che non è del tutto scomparso perché sono rimasti Gegic e Ilievski, che hanno continuato a tenere rapporti con gli ungheresi». La partita cui fanno riferimento le rogatorie è Lecce-Lazio 2-4 su cui sono stati registrati 2 milioni di euro di guadagni a fronte di 600mila euro spesi per corrompere i giocatori, ma il gruppo ungherese si sarebbe inserito in altre partite del campionato di A, come Bari-Sampdoria. «Ci sono situazioni che documentano la loro presenza in Italia e i contatti con i singaporesi. Un contatto diretto è stato fotografato all’aeroporto della Malpensa – spiega il procuratore – l’altra partita che viaggia in parallelo è Lazio-Genoa 4-2. Tra le varie novità  c’è l’emersione di un gruppo svizzero, noi riteniamo che gli slavi abbiano cominciato la loro attività  illecita in Svizzera e poi l’abbiano trasferita in Italia grazie all’interessamento del portiere Matteo Gritti, arrestato. In Svizzera sono stati costituiti anche dei conti e alcuni soldi sarebbero stati utilizzati per la combine di Brescia-Lecce. Si configura anche il reato di riciclaggio. Questi sono gli aspetti salienti di questa operazione. Le perquisizioni si riconnettono alle vicende del Siena, ci sono 7-8 partite sotto la lente e dichiarazioni che fanno pensare ci siano state delle manipolazioni. Perquisizioni che hanno interessato giocatori, tecnici e dirigenti della società , compresi Conte e Mezzaroma». La Procura di Cremona inoltre ha contestato anche il reato di riciclaggio all’ex attaccante di Lazio e Nazionale Beppe Signori, in concorso con l’ex calciatore Luigi Sartor. L’accusa riguarda della movimentazione di denaro, attraverso una società  panamense, proveniente dalle scommesse.


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